In concomitanza con la presentazione del nuovo documento della Santa Sede intitolato “Impegno cristiano” e rivolto alla drammatica piaga della tratta degli esseri umani, la Caritas ha annunciato questa mattina l’avvio del progetto “Presidio”. Finanziato dalla Conferenza episcopale italiana e coordinato da Caritas Italiana, l’iniziativa è volta ad assicurare la presenza visibile e costante di operatori e volontari in quei luoghi dove lo sfruttamento dei migranti – di tipo lavorativo, sessuale e altro – è maggiormente presente.
Grazie a “Presidio” verrà garantito ai lavoratori l’assistenza legale e giuridica per ricevere i documenti di soggiorno, un aiuto per i bisogni immediati e la copertura sanitaria in caso di malattia. Oliviero Forti di Caritas Italia, intervenendo questa mattina alla presentazione dell’evento, ha evidenziato come siano soprattutto le donne le principali vittime perché spesso il loro è uno “sfruttamento multiplo”, cioè lavorativo e sessuale. Contrariamente poi a quanto si pensa, non sono solo gli “africani” ad essere le vittime di tratta. Coinvolti nel fenomeno ci sono anche molti cittadini comunitari, provenienti soprattutto da Bulgaria e Romania.
Il progetto può contare ad oggi su una presenza in Italia in 10 località sparse in 5 regioni: Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Piemonte. Per il futuro, l’intenzione della Caritas è quella di “allargare ulteriormente la Rete; coinvolgere i territori abbattendo la distanza che purtroppo ancora esiste – dice Forti – tra le comunità e questi temi; lavorare in sinergia con le istituzioni e promuovere una campagna di sensibilizzazione sulla tratta”.