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KABUL, “FUOCO AMICO” USA SUI CHECK-POINT AFGHANI: 12 SOLDATI MORTI

Sembrerebbe un tragico errore quanto accaduto oggi a Kabul. Due elicotteri statunitensi hanno attaccato due check-point militari afghani nella provincia orientale di Logar, con un bilancio di 12 soldati morti, due dispersi, ed altri cinque feriti. L’incidente di “fuoco amico”, hanno reso noto le autorità afghane, è avvenuto, verso le 7 locali nel distretto di Baraki Barak, quando per ragioni che attualmente sono oggetto di due inchieste (una statunitense e una afghana) i due elicotteri hanno aperto il fuoco contro le postazioni dell’esercito afghano, compiendo un vero e proprio massacro. Se confermato, si tratterebbe del più grave episodio di “fuoco amico” avvenuto dall’ingresso della Coalizione internazionale in Afghanistan nel 2001.

Al riguardo il capo del distretto di Baraki Barak, Muhammad Amin, ha dichiarato all’ANSA che “l’attacco da parte degli elicotteri Usa è durato circa un’ora”. A presidio dei check-point, ha aggiunto, “c’erano 14 soldati. I cadaveri di 12 di essi sono stati recuperati mentre altri due risultano dispersi e probabilmente sono sotto le macerie”.

Interrogato dai media sull’accaduto, il colonnello Brian Tribus, portavoce del contingente militare americano dispiegato nella provincia di Logar, si è limitato a rispondere che “siamo a conoscenza dell’incidente che coinvolge le forze Usa. La questione è oggetto di una indagine”. Ore dopo, in un comunicato, il ministero della Difesa afghano ha sostenuto che i due velivoli Usa stavano sorvolando una zona in cui erano in corso combattimenti fra le forze di sicurezza afghane e i talebani quando sono diventati obiettivo di un lancio di razzi da parte degli insorti.

Questa versione dell’episodio non è stata però confermata dal governatore della provincia di Logar, Mohammad Halim Fidai, secondo cui “sui check-point sventolavano chiaramente bandiere afghane”, mentre “nel distretto non vi era alcuno scontro armato in corso”. Infine, il presidente della repubblica Ashraf Ghani ha diffuso un comunicato in cui esprime “profondo dolore” per l’accaduto e si rivolge alle forze internazionali chiedendo loro di “adottare tutte le precauzioni possibili affinche’ in futuro non si danneggino la popolazione civile e le forze di sicurezza afghane”.

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