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Italia nel mirino del terrore. Il Viminale schiera 5 mila uomini

Le minacce dell’Isis non hanno lasciato indifferente il governo italiano. Se sul piano estero la linea scelta dall’esecutivo è quello di una soluzione politica sotto l’egida dell’Onu, dal punto di vista della sicurezza interna qualcosa si è mosso. Ieri il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha convocato un vertice al Viminale del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza per cercare di mettere mano a una questione tanto rischiosa quanto complicata da gestire. Nel corso della riunione è stato dato il via libera al potenziamento dell’operazione Strade sicure, che prevede l’impiego di un contingente di militari per al vigilanza su siti sensibili nelle principali città: da 3.000 passano a 4.800. Era una delle misure previste dal decreto antiterrorismo approvato una settimana fa dal Consiglio dei ministri. Ma il provvedimento non è stato ancora firmato dal presidente della Repubblica,Sergio Mattarella, e dunque le nuove norme non sono in vigore.

E’ stata anche valutata la delicata situazione in Libia che può avere pesanti riflessi in Italia sul versante degli sbarchi, del  terrorismo  e degli approvvigionamenti energetici è stata analizzata dai vertici di servizi e forze di polizia. Sul fronte migratorio, l’impennata degli arrivi degli ultimi giorni sta mandando in tilt il sistema di accoglienza. Ma preoccupa anche la vicenda della motovedetta della Guardia costiera minacciata da kalashnikov. Ed il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, ha lanciato l’allarme sui jihadisti infiltrati sui barconi. “Visto il numero elevatissimo di persone, alcune centinaia di migliaia, che sulle coste libiche aspettano di raggiungere l’Italia – ha spiegato – il rischio, nonostante l’impegno dell’intelligence, che possibili terroristi, anche non coordinati tra loro, si nascondano sui barconi in partenza è concreto”.

Quello che però continua ad essere in cima alle preoccupazioni degli apparati di sicurezza la possibile attivazione dei lupi solitari, come quelli responsabili degli attacchi a Parigi e Copenaghen. Un pericolo assai difficile da prevenire. E anche guardando a quello che è successo in Francia si è deciso di rivedere la scelta di tagliare il contingente proprio di Strade sicure. Lo stanziamento di uomini sarà gestito dai prefetti e avrà un costo di 29,6 milioni di euro. Prima del Comitato, Alfano ha convocato al Viminale i rappresentanti dei principali social network e delle aziende informatiche. L’Isis sta spingendo sempre di più la propaganda sul web, sono tanti i casi di conversioni e radicalizzazioni che avvengono sul web più che in moschea e quindi si cerca la collaborazione dei gestori della rete con le forze di polizia per prevenire e contrastare le minacce.

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