Oggi la Russia festeggia i programmatori, lavoratori professionisti che, attraverso la relativa fase di programmazione, traducono o codificano l’algoritmo risolutivo di un problema dato nel codice sorgente del software da far eseguire ad un elaboratore, utilizzando un certo linguaggio di programmazione.
La giornata fu fortemente voluta da Valentin Balt, un impiegato della “Parallel Technologies” – una società russa di web design -, il quale nel 2002 organizzò una raccolta firme per una petizione al governo Russo proprio per proclamare il giorno come festa civile.
Fu solo nel 2009, però, che il ministro delle Comunicazioni russo decise di istituire una legge per un nuovo giorno di ferie, il Giorno dei programmatori, che cade, tra l’altro, in un mese nel quale non ci sono altre festività. Il decreto fu poi firmato dall’allora presidente della Russia, Dmitry Medvedev.
Non tutti sanno, inoltre, che il numero del decreto non fu scelto a caso: 256 (28), infatti, è il numero di valori distinti che possono essere rappresentati con otto-bit byte, un numero di solito ben conosciuto dai programmatori informatici. Con la stessa logica, il colore bianco è stato scelto perché rappresenta un numero esadecimale con il valore più grande in 24-bit Rgb: 0xFFFFFF, perciò i programmatori vestono di bianco nel giorno della celebrazione. In più, 256 è il giorno dell’anno in cui cade questa festa civile, proprio in onore del ragionamento logico dei programmatori.
Poco diffusa in altri Paesi, questa giornata in Russia è festeggiata non solo con una giornata di riposo dal lavoro, ma anche con una serie di attività correlate al mondo informatico: una tradizione ancora giovane che prevede drink, utilizzo di macchine obsolete, scrittura di software sciocchi e partite a minigiochi per Pc.