“Discriminazione”, “isolamento”, forme di emarginazione e di violenza. Sono alcuni tra i “mali sociali” che ancora gravano in Europa sulle persone con disabilità. È la drammatica denuncia sporta dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra) nel volume “Uguale protezione per tutte le vittime di reati di odio: il caso delle persone con disabilità”. La ricerca dell’agenzia di Vienna è stata presentata lunedì a Bruxelles nel corso di una riunione del gruppo di lavoro sulla lotta contro i crimini d’odio, con la partecipazione dei rappresentanti degli Stati membri dell’Ue, i membri della Commissione europea, l’Ufficio Osce per le istituzioni democratiche e i diritti umani.
“Le indagini condotte dall’Agenzia Fra mostrano che le vittime di crimini d’odio sono spesso riluttanti a denunciare le loro esperienze alla polizia o a qualsiasi altra organizzazione”, ha rilevato Friso Roscam Abbing, capo della comunicazione dell’agenzia. “Il nostro obiettivo è quello di alzare l’attenzione e migliorare la modalità di registrazione tramite uno scambio di buone pratiche, in questo modo – ha continuato – il gruppo di lavoro può contribuire a fare un cambiamento tangibile alla politica e alle prassi europee”. L’Agenzia ha anche precisato che le persone che subiscono pregiudizi e violenze relative al loro status di disabili, soffrono delle conseguenze per un periodo molto lungo tale da impedire loro di integrarsi pienamente nella società.