Era il 25 novembre 1960 quando le sorelle Mirabal, in viaggio per far visita ai propri mariti in prigione, vennero bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare dominicana; portate in un luogo nascosto, le due furono poi torturate, strangolate e lasciate cadere in un precipizio allāinterno della loro macchina, per simulare un incidente. Questo assassinio ĆØ ricordato come uno dei piĆ¹ truci della storia dominicana e la data del suo avvenimento ha portato lāAssemblea Generale delle Nazioni Unite alla risoluzione 54/134 del il 17 dicembre 1999: il 25 novembre ĆØ la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lāevento in cui governi, organizzazioni internazionali e Ong sono spinti a portare avantiĀ attivitĆ per la sensibilizzazione dellāopinione pubblica in merito a questo tema.
Quindici anni dopo la risoluzione, le cittĆ del mondo tornano unite per contrastare ilĀ fenomeno: da Delhi a Kigali e dal Cairo a New York, si espande il memorandum dāintesa tra le amministrazioni e Un Women, lāagenzia delle Nazioni Unite in prima linea negli āOrange Daysā, i 16 giorni di attivismo capillare che il 10 dicembre sconfineranno nella Giornata dei Diritti Umani.
Il municipio della Grande Mela ĆØ stato lāultimo a firmare il memorandum. Lāannuncio ĆØ arrivato con lāaccensione del Palazzo di Vetro in arancione, per la prima volta allāunisono con lāEmpire State Building.
In Italia, solo nel 2013, ad esser finite nella rete della violenza da parte di uomini sono piĆ¹ di un milione di donne. Lāammontare complessivo degli atti di violenza, dallo schiaffo allo stupro, nellāultimo anno ha raggiunto la cifra di 14 milioni. Ci sono oltre 25 casi al giorno di stalking, 179 femminicidi ā che corrispondono ad una vittima ogni due giorni, e un incremento delle violenze del 12% rispetto al 2012.
Ma i dati che mettono in luce le motivazioni delle violenze sono ben piĆ¹ sconcertanti: nella metĆ dei casi, infatti, la donna muore strangolata o dopo aver subito percosse; una su tre, inoltre, viene uccisa per aver deciso di lasciare il proprio partner.
Un recente rapporto della banca dati Eures, poi, sottolinea anche come ci sia stato un notevole aumento di āmatricidiā, spesso commessi per effetto del perdurare delle crisi. Sette omicidi nei confronti di donne āin quanto taliā vengono compiuti allāinterno dello stesso nucleo familiare.
I numeri europei sulla violenza contro le donne sono stati presentati a Bruxelles: i risultati della rilevazione statistica condotta in 28 stati europei mette in luce una situazione particolarmente allarmante: il 33% di donne ha subito violenza fisica e sessuale dallāetĆ di 15 anni; nel 22% dei casi, invece, si ĆØ trattato di abusi da parte del partner; lā8% la violenza lāha subita nellāultimo anno e solo un terzo di questo ha avuto modo di contattare la polizia o chiedere aiuto ad altri sportelli o servizi sul territorio.
La violenza fisica o sessuale colpisce oltre un terzo delle donne nel mondo e quella domestica ne ĆØ la forma piĆ¹ comune. Il Paese dove le donne sono piĆ¹ a rischio, sottolineano i dati, sono quelli del Sud-est asiatico, in cui il quasi 60% degli omicidi avviene per mano dei mariti, fidanzati o compagni.
Sono molte le manifestazioni che accenderanno oggi il Bel Paese per dire no alla violenza sulle donne: mostre, conferenze, rappresentazioni teatrali, flash mob; Roma sta celebrando la data colorando di luce rosa Piazza del Popolo e proiettando sui palazzi parole legate al tema; alle ore 21, ai musei capitolini, andrĆ in scena āDonneā, in cui personaggi tra cui Carla Fracci ed Eleonora Abbagnato racconteranno testimonianze di vittime intervallate da canzoni interpretate da Tosca.
LāAuditorium di Milano, invece, accenderĆ le luci sullo spettacolo teatrale dal nome āTi amo alla follia-Stop violenceā e a piazza San Babila saranno offerte clementine antiviolenza per idea del Confagricoltura Donna Calabria.
A Torino saranno proiettati filmati al Piccolo cinema di via Cavagnolo e al Cecchi point sarĆ allestita una mostra fotografica.
A Napoli si terranno una serie di progetti sparsi per tutta la cittĆ dal nome āTanaliberatutteā, e tra Padova, Pisa e Siracusa si terranno ulteriori flash mob. Campobasso ha invitato tutti i negozi a tenere scarpe rosse in vetrina ā simbolo principale del femminicidio -, mentre Potenza e Bolzano vedranno lāesposizione di fiocchi rosa fuori da tutti gli esercizi commerciali.
Rosaria Aprea, la cosiddetta Miss Coraggio in quanto gravemente ferita dal compagno e poi protagonista di campagne e testimonianze, ĆØ in giro per tutto il Paese per sensibilizzare su prevenzione e educazione fra generi e dulcis in fundo, a scendere in campo sono anche le associazioni: WeWorld Intervita ha aperto una raccolta fondi per dare un aiuto concreto alle donne che hanno subito violenza con testimonial personaggi dello spettacolo.
Ad essere in moto sono in molte e in molti. CiĆ² che ancora manca, tuttavia, ĆØ il reale superamento di questa complessa, controversa e spesso non del tutto comprensibile problematica.