Nel 2050 in media si vivrà otto anni in più. È quanto emerge dal rapporto “Aging World: 2015” del Census Bureau Usa, finanziato dall’Istituto Nazionale sull’Invecchiamento (Nia), secondo cui il mondo sta invecchiando sempre più rapidamente. In barba a quanti profetizzavano che le “malattie del benessere” (diabete, obesità, tumori etc.) e l’avanzare dell’inquinamento globale (con relativo cambio climatico) avrebbero portato rapidamente all’estinzione dell’Homo Sapiens.
Secondo il rapporto – firmato da Wan He e Daniel Goodkind dell’International Programs Center in the Population Division del Census Bureau, insieme a Paul Kowal dell’Organizzazione mondiale di sanità (Oms) – nel 2050 il 17 per cento della popolazione mondiale – vale a dire 1,6 miliardi di persone – avrà più di 65 anni. Una differenza non da poco rispetto alle cifre dell’anno scorso, quando solo un “misero” 8,5 per cento degli abitanti della terra (cioè 617 milioni) aveva superato questo traguardo. Se la matematica non è un’opinione, in meno di 35 anni gli over 65 aumenteranno di circa un miliardo!
“Guadagniamo tre mesi ogni anno – dice Mario Barbagallo, ordinario di Geriatria all’università di Palermo -. L’età media aumenta progressivamente e soprattutto nell’ultimo secolo, smentendo tutte le previsioni”. Il super aumento della fascia di popolazione anziana “Dipende dal miglioramento dello stato socio-economico e dell’alimentazione – prosegue il docente -. L’incremento infatti è più sensibile nelle nazioni che hanno avuto un boom economico più recente, come in Asia, e comunque in tutti i Paesi in via di sviluppo. La Corea, ad esempio, ha raggiunto l’Occidente. Prima, era il Giappone lo Stato più longevo”. In controtendenza l’Italia, che scenderà dal podio dei Paesi più vecchi passando dal terzo al quindicesimo posto.