C’è chi mangia senza glutine per moda, perché crede erroneamente di dimagrire, non facendo i conti con grassi e zuccheri contenuti nei prodotti sostitutivi. E c’è invece chi è costretto ad una alimentazione glutenfree a causa di intolleranza, ipersensibilità o, peggio, allergia alla miscela proteica. A questi ultimi si rivolge una giovane scrittrice di Treviso che nei suoi libri invita i bambini a “non sentirsi mai diversi, ma solo più sensibili e speciali”.
Isabella Vendrame, 33 anni, trevigiana di nascita e romana di adozione, è una psicologa e un’attrice diplomata all’Accademia d’arte drammatica, conduttrice tv e speaker radiofonica. Per esigenza è entrata in contatto con il mondo del senza glutine, ma è riuscita a fare di questa imposizione un suo punto di forza. Ha ideato e realizzato una collana di favole per bambini, “Isa Gulp. Favole per tutti i gusti”, edita dalla casa editrice di Milano 13Lab, e da allora promuove i suoi libri comprendendo e vivendo in prima persona i disagi della celiachia. A leggere con attenzione l’etichetta di un qualsiasi prodotto nello scaffale di un supermercato la certezza è una sola: tra gli ingredienti è immancabile la farina di frumento, quella usata per eccellenza anche in pasticceria, pizzeria o dal fornaio. E allora i bambini celiaci devono rinunciare a dolcetti, merendine, pizzette e panini? Ovviamente la risposta è no, perché l’educazione alimentare e un bel po’ di fantasia permettono di mangiare glutenfree.
Isabella Vendrame ha pubblicato due libri, “Io e il mio amico Gluti(ne). Viaggio alla scoperta dei cereali allegri” e “Favole senza Gluti(ne). Colorare, scoprire, mangiare, divertirsi”. “Nei miei libri affronto la celiachia e l’intolleranza al glutine in un modo nuovo – racconta la scrittrice – compiendo un percorso di educazione sia per i piccoli che per gli adulti e facendo giocare e divertire i bambini”.
Gluti è la simpatica proteina inventata dalla Vendrame che ha il compito di aiutare i cereali tristi, identificati in quelli classici. “Frumento, orzo, farro e kamut, da soli, non sono capaci di dare morbidezza ed elasticità ai loro impasti e per questo sono sempre tristi – si legge nella scheda della 13Lab Editore –. I cereali allegri, invece, come il riso e il mais, fanno tutto da soli e per questo rendono allegro Gluti e tutti quelli che li mangiano”. Insomma, è un cammino alla scoperta di cereali poco noti e ricette diverse, creati da questa fantasiosa penna.
“Gluti è stato chiamato anche nel laboratorio di Babbo Natale per preparare dolci e dolcetti per le feste e la calza della Befana – anticipa – Gli ingredienti sono tutti allegri perché nel giorno di Natale nessun bimbo può avere male al pancino”. Si tratta del nuovo libro, “Natale con Gluti” in uscita in questi giorni dove ci sono “12 ricette senza glutine, senza lattosio e proteine del latte, senza uova, con lievito naturale e miele, ricette semplici ma di soddisfazione che sperimento quotidianamente nella mia cucina”, conclude la scrittrice trevigiana.
Anche Isabella Vendrame ha partecipato alla quarta edizione del “Gluten Free Days” che è sbarcato a Roma, al Salone delle Fontane, il mese scorso e che si è avvalso della preziosa collaborazione della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore. L’evento è stato ideato e prodotto da Roberto Malfatto per il Lanificio Factory e We For 2016 onlus, con l’AIC Lazio (Associazione Italiana Celiachia del Lazio) e SuLLeali Comunicazione Responsabile, ed ha ricevuto il patrocinio di Ministero della Salute, Regione Lazio e Comune di Roma.
Significativi i numeri della due giorni romana: quattromila visitatori, 2 convegni medico scientifici e 4 workshop dedicati alle aziende, 140 screening diagnostici della celiachia, 20 medici a disposizione per consulenze, 10 psicologi per discutere di alimentazione, 43 aziende nell’area espositiva che hanno presentato i loro prodotti, 17 corsi di cucina con gli chef glutenfree e 16 showcooking.
Nei convegni scientifici, inoltre, si è fatta luce sulla correlazione tra la celiachia e alcuni sintomi di carattere ginecologico, endocrinologico, reumatologico e gastroenterologico. Secondo i dati del Ministero della Salute, che risalgono al 31 dicembre del 2014, i celiaci diagnosticati in Italia sono 172.197; su 3 persone diagnosticate, 2 sono donne. E si stima che il numero di celiaci non diagnosticati sia di 427.803 persone. I dati relativi al 2015 saranno diffusi ufficialmente dal Ministero a fine anno ma già si sa che il numero di celiaci diagnosticati è molto cresciuto.