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IL “CLAN” BUONO DI SCAMPIA

Napoli, le sue luci, i suoi colori, una città ancorata alle tradizioni, nonostante tutto, un cuore che batte nel cuore della spontaneità. Un prisma di specchi, a luci ed ombre, su cui si riflettono, in continuo contrasto, lotta per la sopravvivenza e vita stessa. Napoli, città di fascino senza tempo, alchimia di storia, nobiltà, semplicità e veracità. In questo contesto di difficoltà e speranze, incontro una persona speciale, un uomo che sta dedicando la sua vita al servizio di chi, altrimenti, non avrebbe prospettive né futuro. Il suo nome è Giovanni Maddaloni, il quartiere in cui vive ed opera è Scampia, periferia simbolo del più completo disagio umano e morale della città. Lo raggiungo, partendo dal salotto buono di Napoli, attraverso un percorso metropolitano che, stazione dopo stazione, non nasconde il suo volto di sofferenza e voglia di riscatto.

Nel quartiere di Gomorra

Arrivo a Scampia. Ad accogliermi, una vista ormai nota, per essere stata più volte silente protagonista di numerosi reportage e film, primo fra tutti “Gomorra” di Matteo Garrone, che ha consegnato al grande pubblico uno spaccato sociale fino a quel momento sconosciuto e ignorato da molti. In questi luoghi dalle mille contraddizioni, Giovanni Maddaloni, campione di judo, e adesso maestro, ha organizzato la sua palestra, dove negli anni, ha formato campioni olimpionici, tra cui il figlio Pino e il genero Carmine Russo.

Positività

Su Giovanni o Gianni per gli amici, sono stati scritti articoli e libri, ma grazie alle vittorie olimpiche dei suoi atleti, e poi, ad un famoso film “l’oro di Scampia“, è stato conosciuto dal grande pubblico, che poi ne ha saputo apprezzare le doti umane, grazie alle quali sono nate e cresciute le numerose iniziative di solidarietà ed importanti progetti sociali. Gianni e i suoi ragazzi, hanno presentato Scampia al mondo, come un luogo in cui il fare e la voglia di positività, non sono più un sogno.

Sport e legalità

Rimasto solo per molto tempo, nella costruzione certosina e paziente del suo progetto “Lo sport per la legalità“, dopo le medaglie olimpiche, conquistate a partire da Sidney 2000, Giovanni, beneficerà di una nuova struttura sportiva polifunzionale di circa 20 mila mq, grazie ad un accordo tra importanti realtà istituzionali che, migliorerà la qualità della vita di Scampia. Il centro sorgerà nell’ex caserma Boscariello, permettendo a Giovanni di continuare ad ampliare il percorso Maddaloni che, da progetto, prevede l’organizzazione di una bocciofila per gli anziani, 4 palestre, 4 ambulatori, dove, ad esempio, medici ortopedici, gastroenterologi, visiteranno gratuitamente i pazienti che ne avranno bisogno, insieme alle importanti eccellenze campane, che si metteranno a disposizione di chi non ha possibilità economiche per curarsi. Accanto a questi, un settore dedicato alle donne per la prevenzione dei tumori al seno.

Aperti a tutti

Le palestre continueranno ad essere aperte a tutti, nessuno escluso, con particolare attenzione a chi non potrà pagare la quota mensile di partecipazione. Varie le discipline e i corsi da frequentare, tra cui judo, pallacanestro e pallavolo. E’ Giovanni, durante l’intervista, ad affermare che la sua esperienza, ha abbondantemente dimostrato che, togliendo i ragazzi dalle strade di Scampia, tenendoli impegnati in varie attività, si contribuisce ad abbassare sensibilmente la percentuale di delinquenza presente sul territorio, diminuendo anche gli interventi quotidiani delle forze dell’ordine per le strade del quartiere. Lo sport, per Giovanni, proseguirà a fungere da deterrente contro la criminalità, aiutando i ragazzi a pensare solo positivo, facendoli vivere molte ore al giorno gli uni vicini agli altri, meno introversi, più spontanei, migliorando la propria autostima.

Lontani dalla strada

Sport vuol dire più salute, meno spese sanitarie, potente strumento per la costruzione di una serena vita sociale. In questo progetto saranno coinvolti i figli e le moglie dei detenuti, che vedranno avviarsi verso un progetto concreto di studio, per i primi, e lavorativo d’inclusione per le seconde. Varie le realtà legate al mondo dell’associazionismo e non solo, che danno quotidianamente un contributo, in termini di volontariato, Queste provengono sempre più spesso dai quartieri della cosiddetta “Napoli bene“, e forniscono cibo e anche quanto necessario alla cura delle persone in difficoltà.

Gli aiuti

Realtà che vanno dai Rotary alla Caritas, che operano fattivamente anche attraverso conferenze e iniziative varie, per far conoscere Scampia e il suo percorso complesso ma non impossibile di rinascita. Gli aiuti dati dai club e dalle associazioni, ha spiegato Giovanni, hanno dimostrato che non è sempre indispensabile il coinvolgimento della politica per realizzare progetti, e, spesso, continua Maddaloni, di questa spesso è possibile fare anche a meno. Scampia, progetto pilota per altri quartieri problematici di Napoli e non, è anche al centro di numerose altre iniziative, dall’Università, dove si trasmette cultura teorica, al carcere, dove la sofferenza per le conseguenze di scelte sbagliate, è espressione di forti esperienze di vita. Superate le difficoltà e le opposizioni dei primi anni di attività, poste in essere contro Maddaloni, adesso tutti guardano con stima e ammirazione all’uomo che, contro tutto e tutti, contro le azioni forti degli arroganti, ha saputo dimostrare fortezza e non forza, determinazione e non tracotanza.

La sfida di Giovanni

Potremmo definire, Giovanni Maddaloni, un sessantenne di belle speranze, tante quante ancora ne ha dentro il suo cuore, pronte ad esprimersi quotidianamente in ogni sua azione verso ciascuno dei suoi ragazzi, considerati figli da proteggere e a cui far conoscere la vita oltre Scampia, oltre i muri dell’indifferenza e della cattiveria. Un uomo dalla grande Fede, che lo accompagna da sempre e lo sostiene per continuare a lottare. Un uomo, i cui occhi grandi e luminosi, testimoni di grandi sofferenze, infondono serenità e voglia di vivere, nonostante tutto. Occhi che non guardano ma che umilmente osservano, e che con lumgimiranza parlano. Per tutto questo all’ingresso della palestra c’è un cartello con i codici comportamentali per poter far parte, come ama dire Giovanni, del “Clan“.

1 Fedeltà
2 Coraggio
3 Umiltà
4 Altruismo
5 Temperanza
6 Rispetta gli altri
7 Non rubare
8 Rispetta la palestra
9 Aiuta i deboli

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