Occhi cuciti, corpo non completamente sviluppato, problemi di nanismo, a causa di una nascita difficile: uno scarto della società. Al centro dell’obiettivo questa volta non c’è un essere umano, ma un cane, un golden retriever: Smiley. Poco valeva che la sua sia una “razza” molto costosa e ricercata, perchè la disabilità rischiava di rendere la vita del cane un inferno, reietto anche nel mondo animale. E invece, contro ogni aspettativa, Smiley è riuscito a diventare protagonista di una cosa grande, trasformandosi in pietra miliare per molti esseri umani. Il cucciolo nasce in un allevamento di cani in Canada dodici anni fa, senza occhi, e a pochi giorni di vita per prevenire le infezioni le sue palpebre sono state chiuse chirurgicamente. Proprio questa particolarità gli ha dato il nome, perché l’intervento ha reso il muso del cane simile a uno smiley telematico.
Inutile dirlo, tutti lo amano. Forse perché la semplicità con cui vive le sue difficoltà oggettive ci fa riflettere su quello che a noi manca, la speranza, il sentirsi speciali per quello che si è, trovare la propria strada proprio grazie ai propri limiti, dimostrando come una vita ricca e piena di soddisfazioni non dipenda da un problema fisico, ma solo dalla volontà. Al contrario, troppo spesso rimaniamo aggrappati al passato, rimuginiamo solo sui nostri problemi, mentre questo cucciolo è riuscito ad adattarsi a condizioni nuove. Un piccolo retriever ha dato uno schiaffo alla nostra continua ricerca di perfezione, in un mondo in cui dobbiamo essere più bravi, più belli, più veloci, più furbi per riuscire ad essere al passo con i tempi. Non solo noi, l’inarrivabile desiderio di assoluto ha coinvolto anche i nostri animali domestici, che non vanno più bene come sono, si incrociano, si creano razze nuove per rendere gli amici a quattro zampe proprio come li vorremmo o più funzionali per il nostro stile di vita. Invece, contro ogni pronostico, un povero cane disabile e menomato è diventato fondamentale nella vita di molte persone. Oggi Smiley ha 12 anni, una veneranda età che nonostante tutto lo ha lasciato sempre un cucciolone, perennemente felice.