Il ministro brasiliano dell’Ambiente, José Sarney Filho, ha annunciato che il Brasile si impegna, entro il 2030, a ripristinare 12 milioni di ettari di foresta disboscata. L’annuncio è stato dato da Filho durante la 13/ma Conferenza Onu sulla biodiversità, in corso a Cancun (Messico) nell’ambito della Bonn Challenge, una iniziativa internazionale per la salvaguardia della biodiversità e il clima. Gli sforzi carioca si uniranno a quelli già dichiarati da altri 38 Paesi, associazioni e compagnie di tutto il mondo.
“La deforestazione e il degrado forestale, attraverso l’espansione agricola, lo sviluppo delle infrastrutture ecc, – si legge nel sito della Bonn Challenge, nata nel 2011 – rappresentano quasi il 20% delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale; vale a dire, più di tutto il settore mondiale dei trasporti e secondo solo al settore energetico. La riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale (Redd) è necessario per creare un valore finanziario al carbonio immagazzinato nelle foreste, offrendo incentivi per i Paesi in via di sviluppo a ridurre le emissioni provenienti da terre boschive e di investire in percorsi di basse emissioni di carbonio per lo sviluppo sostenibile”.
Grazie ai 12 milioni promessi dal Brasile, salgono a 136 milioni gli ettari di terreno che i vari Paesi della Bonn Challenge si sono impegnati a “riforestare”. L’obiettivo principale è quello di raggiungere i 150 milioni di ettari entro il 2020 e i 350 milioni entro il 2030. Il secondo obiettivo del progetto – spiega l’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) – è quello di evidenziare il ruolo cruciale che gioca il ripristino delle foreste per il raggiungimento degli obiettivi internazionali di biodiversità.
Più di un quinto della foresta amazzonica brasiliana – la foresta pluviale tropicale più estesa al mondo: occupa circa 5,5 milioni di Km/quadrati di boschi – è già stato distrutto dalla deforestazione compromettendo l’intero ecosistema. Inoltre, poiché la deforestazione viene eseguita mediante incendi incontrollati, vi sono conseguenze sull’aumento dell’effetto serra che costituisce uno dei principali parametri su cui si costruiscono i modelli per il riscaldamento globale del pianeta.