“Noi vescovi del Messico diciamo: basta. Non vogliamo più sangue. Non vogliamo più morti. Non vogliamo più desaparecidos. Non vogliamo più nè dolore nè vergogna”. È il messaggio del presidente della Conferenza Episcopale Messican (CEM) Francisco Robles Ortega, letto durante la 98esima Assemblea Plenaria del CEM svoltasi a Città del Messico. Gli oltre 100 vescovi hanno denunciato che si è scatenata una vera crisi nazionale con il peggioramento della violenza nel Paese, dove molte persone vivono con la paura e la sfiducia di non essere difese dalla minaccia dei gruppi criminali e, in alcuni casi purtroppo, dalla corruzione di alcuni funzionari di polizia. “Nel mezzo di questa crisi guardiamo con speranza il risveglio della società civile che, come non mai negli ultimi anni, si è manifestata contro la corruzione, l’impunità e la complicità di alcuna delle autorità. Nessuno deve rimanere come un’avvoltoio aspettando il cadavere del Paese per essere soddisfatto”.
Gli alti prelati messicani inoltre, hanno espresso la loro vicinanza ai familiari dei 43 studenti desaparecidos “che si sommano alle migliaia di vittime nelle diverse regioni del nostro Paese. Ci uniamo al clamore generalizzato del Messico nel quale la verità e la giustizia provochino una profonda trasformazione dell’ordine istituzionale, giuridico e politico, in modo da assicurare che fatti come questo non si ripetano mai più. Crediamo che sia necessario passare dalle proteste alle proposte”.