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I “PICCOLI COMBATTENTI” CHE INSEGNANO A VIVERE

Sono le tre di notte e due genitori si trovano in ospedale con un feto senza vita tra le braccia. Il padre Alessandro prende un bicchierino di acqua e simbolicamente dona il battesimo a sua figlia Francesca Romana. “E’ venuta al mondo ma ha vissuto solo pochi minuti. La sua missione l’ha compiuta e ci ha aperto vie che mai pensavamo di percorrere”. I genitori della piccola avevano da sempre due desideri: quello di potersi sposare in chiesa e di avere una famiglia numerosa. Dopo la nascita delle tre figlie Daniela, Alessia e Sara è ancora forte il desiderio di averne altri ma la madre Claudia, rimasta incinta per la quarta volta, subisce un aborto spontaneo. Ma nemmeno il dolore può mettere in crisi l’apertura alla vita della coppia. “La quinta gravidanza – racconta Claudia – è stata per noi una sorta di ‘tragedia miracolosa’”: la piccola Francesca Romana viene alla luce con i polmoni non ancora formati e non sopravvive. Una creatura che si è affacciata sul mondo per poi salire direttamente in cielo. I due genitori sono smarriti. Ma dopo la scomparsa della loro ultima figlia rialzano la testa e Claudia rimane per altre due volte incinta. Le gravidanze però, dopo tre mesi, inspiegabilmente si bloccano senza che nessun medico sappia dare una spiegazione precisa.

La coppia si affida alla sua forte fede cristiana e implora Dio affinché “guidi il timone della loro vita”. E il “miracolo” non si fa attendere. Arriva Manuela, la quarta figlia; non un parto naturale ma il via libera a un’adozione dato dal tribunale dei minori. La bimba era stata abbandonata in quanto affetta da Leucomalacia Periventricolare Cistica, una patologia conseguente ad emorragia prenatale che le ha causato una paralisi cerebrale. “Manuela ci ha riempito il cuore di ‘vita’ e ogni giorno ci insegna tantissimo. Le nostre figlie – continua Alessandro – stanno imparando quanto sia ricco il donarsi, che apparentemente sembra un “dare” ma in realtà è un ‘ricevere’”. “Noi genitori – conclude – veniamo continuamente ridimensionati nelle nostre frenesie di ogni giorno e chiunque viene in contatto con Manuela testimonia come già la sola sua presenza sia fonte di pace: in realtà la sua disabilità fa capire quanto la vita sia molto più preziosa di quel che i parametri di benessere proposti oggi dalla società vorrebbero indicarci. E benedetta sia la donna che, per motivi che solo Dio conosce, resiste alla tentazione di abortire, donando alla bambina la cosa più preziosa che poteva”.

L’aborto è di per sé una schiaffo alla vita. Chi lo sceglie nega a qualcun’ altro la possibilità di poter dire la sua in questo mondo. A riguardo il ministero della Salute ci fornisce delle percentuali significative: il numero di “interruzioni volontarie” è sceso dalle 107mila del 2012 alle 102mila del 2013 con un calo del 4,2%. Quello che più preoccupa è il dato sulle donne straniere: il 34% di esse decide di non portare a termine la gravidanza anche se in generale, in rapporto al numero di quelle in età fertile, gli aborti sono scesi dal 7,9 ogni mille donne del 2012 ai 7,6 del 2013. La missione di Alessandro e Claudia non si è fermata: da settembre 2013 è entrata in famiglia anche Angelica, una ragazza di 13 anni presa in affidamento e che amano definire la “figlia della storia di Francesca Romana”.

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