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I NONNI DI OGGI

Soltanto pochi giorni fa, tra le notizie di cronaca, una curiosa ha meritato l’attenzione dei media e della società. Un ragazzino di dodici anni, in Germania, ha rubato l’auto dei genitori e ha guidato per 200 chilometri in autostrada per raggiungere la casa dei nonni. Anche in Italia, episodi simili non sono rari. Un paio d’anni fa, una ragazzina era finita in ospedale con un trauma all’addome, nel trentino, cadendo nel tentativo di arrivare alla casa dei nonni per festeggiare insieme il Carnevale. E non è l’ultimo caso, di bambini che sentono il bisogno di stare con i loro nonni, come un bisogno profondo, del corpo e dello spirito. Qualcosa di più forte e ancestrale dell’affetto familiare.

Oggi, 2 ottobre, è la festa degli angeli custodi, ma in Italia è anche la Festa dei nonni, dal 2005. Non è un caso che le due festività coincidano. I nonni, gli anziani, sono gli angeli protettori dei piccoli e i custodi dell’intera società umana.

Quest’anno, in preparazione a quella data, martedi 20 settembre, a Roma, è stata presentata in conferenza stampa l’iniziativa “Mille piazze per i nonni d’Italia”, promossa da Senior Italia FederAnziani, in collaborazione con l’Associazione nazionale lavoratori anziani (Anla). Erano presenti, con il ministro della salute Beatrice Lorenzin, personaggi del mondo della cultura, del cinema e dello spettacolo, tra i quali l’ormai famoso Nonno Libero, Lino Banfi, per presentare alcune iniziative della festa dei nonni per la raccolta di fondi per l’acquisto di defibrillatori nei Centri per Anziani d’Italia. Il 26 settembre, si è tenuta a Roma “la partita dei nonni”, tra “i più maturi” della Nazionale Attori ed ex calciatori della Roma, della Lazio e del Frosinone. Oggi e domani, nelle piazze del Bel Paese ci sarà la vendita per beneficenza di pacchi di pasta. Il 15 ottobre, l’incontro con il Santo Padre in Vaticano, nell’Aula Paolo VI.

“I nonni sono la saggezza di una famiglia, sono la saggezza di un popolo. E un popolo che non ascolta i nonni, è un popolo che muore”, aveva detto Papa Bergoglio alle famiglie in Pellegrinaggio a Roma nell’Anno della Fede, il 26 ottobre 2013. I nonni sono la l’archivio di saggezza dell’umanità, i testimoni vita. “I giovani danno la forza per fare camminare il popolo e gli anziani irrobustiscono questa forza con la memoria e la saggezza popolare”, ha affermato lo stesso Pontefice in occasione della Festa dei nonni nel 2014. E poi aveva aggiunto: “Quanto è importante la presenza dei nonni! Quanto è prezioso il loro ruolo nelle famiglie e nella società! Il buon rapporto tra i giovani e gli anziani è decisivo per il cammino della comunità civile ed ecclesiale”. E ancora: “Prendersi cura dei piccoli e degli anziani è una scelta di civiltà”. È uno schiaffo a chi usa un criterio utlitaristico-economico per assegnare un valore alle persone. La ricchezza non è nel denaro, nei beni materiali che si producono o si acquistano, ma nei sogni che si è capaci di generare e di donare.

Non è retorica, dunque, questo festeggiamento. È il giusto riconoscimento della famiglia umana delle proprie origini, della propria eredità e della missione nel mondo che insieme portiamo avanti, facendo tesoro delle esperienze che ci hanno preceduto, degli insegnamenti che ci sono trasmessi come il frutto di gioie e sofferenze, dell’esempio di umanità integrale e compiuta che chi ha fatto un cammino più lungo ci lascia in dono. Questo riconoscimento non può risolversi con un giorno di festa, ma deve essere confermato ogni giorno, nel rispetto degli uni per gli altri nelle famiglie, in quell’alleanza intergenerazionale che è il cuore pulsante di una società, e nel concreto servizio agli anziani, da parte delle Istituzioni, affinché sia messa “a reddito” per l’intera comunità la ricchezza della loro saggezza, nella civiltà vissuta come dignità della vita in ogni tempo dell’esistenza, dalla nascita – e ancor prima, dal concepimento – fino alla morte.

“Noi anziani possiamo ringraziare il Signore per i benefici ricevuti, possiamo ricordare ai giovani ambiziosi che la vita senza amore è arida, ai giovani paurosi che l’angoscia del futuro può essere superata, a quelli troppo innamorati di sé che c’è più gioia nel dare che nel ricevere”, ha detto sempre Papa Francesco all’Angelus dell’11 marzo 2014. Senza ignorare i difetti degli anziani, le debolezze dell’anima. “Com’è brutto il cinismo di un anziano che ha perso il senso della sua testimonianza e disprezza i giovani, e com’è bello l’incoraggiamento che un anziano riesce a trasmettere al giovane in cerca del senso della vita!”, ha esclamato il Santo Padre.

Quest’estate, ospite al convegno diocesano nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a Roma, Papa Francesco, ha esclamato: “Abbiamo bisogno dei sogni dei nonni, la salvezza viene da qui”. E ha ricordato che Gesù nel tempio è stato ricevuto da due nonni, che gli hanno raccontato il loro sogno”. “Questa è l’ora che i nonni debbano sognare”, ha aggiunto. È il tempo che gli anziani ci aiutino a ritrovare la capacità di sognare. E il sogno non è una fuga dalla realtà, ma l’immagine del bene e del bello possibile, se ci impegniamo per realizzarlo. La salvezza viene da qui.

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