I CARNIVORI “SI MANGIANO” L’OMS: “BISTECCHE E SALSICCE NON FANNO MALE”

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L’Iarc, l’agenzia dell’Oms che si occupa di valutare la pericolosità di alimenti e sostanze, ha inserito la carne lavorata nell’elenco delle sostanze cancerogene, scatenando il panico tra gli amanti di salsicce e insaccati. Dovremmo diventare tutti vegani? No, se la carne lavorata, e quella rossa, si consuma con giudizio, ricercando la qualità del prodotto e limitando il consumo di questi alimenti a una o due volte massimo alla settimana. Lo studio dell’Iarc è dunque un semplice campanello d’allarme; i vecchi dettami della dieta mediterranea sono sempre validi, senza grandi stravolgimenti dopo ieri.

L’allarmismo nasce da un’intrinseca difficoltà nell’interpretazione del lavoro della Iarc. “Non bisogna mai essere spaventati dalle ricerche – dice il ministro Lorenzin -; bisogna poi leggerle, perché sono estremamente complesse nelle loro articolazioni. La risposta è ciò che già sapevamo, e cioè che il segreto è la Dieta Mediterranea. Infatti, essa prevede un corretto apporto nutrizionale a base di carboidrati con tanta frutta e verdura, pesce, legumi, carne bianca e anche carne rossa con moderazione. Il segreto è mangiare poco di tutto con un apporto equilibrato dei fattori nutrizionali”.

A margine dell’intervento con cui ha aperto all’Expo di Milano i lavori della conferenza internazionale “Nutrire il Pianeta, nutrirlo in salute”, il ministro ha ribadito: “Nessun allarme sul consumo di carne rossa. La mangio anche io. Sto ancora allattando i miei gemelli e loro hanno l’alimentazione della mamma. Io mi nutro in modo equilibrato, mangiando tutto, anche la carne rossa che tra l’altro mi serve per tenermi su e per il contenuto di ferro. Seguo i principi della dieta mediterranea e del mio medico che mi ha consigliato un’alimentazione corretta con tutte le componenti bilanciate in modo appropriato”. Quanto alla carne rossa e processata e a eventuali correlazioni con un rischio aumentato di cancro, “i titoli che sono stati fatti sono eccessivamente allarmistici. Noi dobbiamo proporre un’educazione all’alimentazione corretta che tra l’altro è nella nostra cultura, non creare allarmismo fra i nostri cittadini”.

Anche la Coldiretti è intervenuta rassicurando i consumatori sulla qualità della filiera italiana. “I falsi allarmi lanciati sulla carne mettono a rischio 180mila posti di lavoro in un settore chiave del Made in Italy a tavola, che vale da solo 32 miliardi di euro, un quinto dell’intero agroalimentare tricolore”, spiega il presidente Roberto Moncalvo, sottolineando che lo studio dell’Oms sta creando una paura immotivata per quanto riguarda il nostro Paese. In Italia i modelli di consumo si collocano all’interno della dieta mediterranea che è il segreto alla base dei primati di longevità degli italiani  (84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini).

I nostri prodotti sono più sani perché magri, non trattati con ormoni, a differenza di quelli americani, e ottenuti nel rispetto dei rigidi protocolli di produzione “Doc” che assicurano il benessere e la qualità dell’alimentazione degli animali. Per gli stessi salumi si segue una prassi di lavorazione di tipo “naturale”, a base di sale. “La Commissione europea esaminerà attentamente il rapporto dell’Oms sugli effetti cancerogeni degli insaccati e della carne rossa sull’uomo – ha detto il portavoce europeo con delega alla Salute e alla sicurezza alimentare Enrico Brivio – e terrà conto delle conclusioni. La Commissione non commenterà il documento prima di averlo studiato approfonditamente”. Interviene anche l’industria europea della lavorazione delle carni per respingere al mittente la tesi dell’Iarc: “Esistono ampie prove scientifiche dei benefici del consumo di carne nell’ambito di una dieta sana e la carne e i prodotti a base di carne sono una fonte essenziale di nutrienti”.

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