Si chiama Horus e grazie alla sua particolare tecnologia permetterĆ ai ciechi di ātornare a vedereā. A realizzare lāidea tre giovani bolognesi. Saverio Murgia, 23 anni, insieme a Luca Nardelli e Benedetta Magri, ha fondato la Horus Tecnology. Una telecamera applicata alla montatura degli occhiali, un particolare software che analizza le immagini e invia una risposta vocale. Questa ĆØ il progetto della sturt up genovese, che sicuramente non ridarĆ fisicamente la vista ai ciechi, ma sarĆ di grande aiuto nel compiere anche quelle che per i vedenti sono azioni di quotidiana routine.
āLāidea ĆØ nata un poā per caso insieme al mio collega Luca ā spiega Saverio – Un giorno ci ĆØ capitato di aiutare un cieco ad attraversare la strada. In quel periodo con Luca lavoravamo su strumenti visivi per robot. Da lƬ ci siamo detti: perchĆ© non applicare i nostri studi a persone in carne e ossaā. Per realizzare il primo prototipo i due ragazzi hanno impiegato 6 mesi di lavoro e studi e molte risorse che avevano guadagnato grazie ai premi ricevuti classificandosi terzi allāIct Idea Challenge, al Grant Working capital e grazie allāoccasione di lavorare al Talent Garden di Genova.
Praticamente Horus si avvale di una telecamera e alcuni sensori montati sugli occhiali che riprendo le immagini intorno, la persona non dovrĆ far altro che interagire vocalmente con il dispositivo e aspettare la risposta comunicata ad un auricolare. Ora, dopo aver terminato il loro primo prototipo, i rtre ragazzi stanno cercando di raccogliere fondi per poterne produrre altri da poter donare allāUnione italiana ciechi.