Giornata di tensione fra gli studenti a Hong Kong: a poche ore della scadenza dell’ultimatum, il movimento è diviso. I leader hanno invitato gli attivisti a lasciare i presidi, ma una parte dei manifestanti non ha accettato la decisione: sono state rimosse comunque alcune barricate che ostacolavano l’ingresso alla zona degli uffici del governo locale, per consentire l’accesso dei dipendenti pubblici.
Gli studenti a capo della protesta hanno chiesto di abbandonare anche il presidio di Mongkok, sulla penisola di Kowloon: nei giorni scorsi, il blocco è stato più volte attaccato da gruppi di cittadini esasperati dalle proteste, che gli studenti hanno invece denunciato come infiltrati delle organizzazioni mafiose.
L’ultimatum di Pechino sarà disatteso, ma solo in parte: il governo aveva infatti minacciato un intervento della polizia contro i giovani, definendo “essenziale” che gli impiegati potessero tornare al lavoro.
Sembra continuare invece l’occupazione nel quartiere di Causeway Bay, malgrado si siano intensificate le tensioni tra dimostranti e gruppi contrari alla protesta: secondo quanto riportato da fonti mediche, negli scontri scoppiati domenica mattina sono rimaste ferite 165 persone.
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