La rete informatica della più grande banca statunitense, la Jp Morgan, sarebbe stata nuovamente violata. Da tre mesi a questa parte il colosso bancario avrebbe subito ripetuti attacchi da parte di hacker che, afferma il New York Time, con tutta probabilità avrebbero legami con l’Italia o con Paesi del sud dell’Europa.
Esiste un luogo comune, usato soprattutto dai mass media a partire dagli anni ottanta, per cui il termine hacker si trasforma in “cracker” quando nello specifico si compiono crimini informatici.
A rischio ci sarebbero i dati di 76 milioni di famiglie e 7 milioni di piccole imprese.
Un portavoce della banca ha smentito il secondo attacco. La Jp Morgan dichiara però che dei pirati informatici di recente hanno violato i server sottraendo nomi, indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono dei propri clienti. La banca assicura però che non sarebbero in pericolo dati sensibili come numeri o password personali per accedere ai conti bancari o i numeri della Social Security.
D’altronde è noto che i grandi colossi bancari e la stessa borsa di Wall Street, spesso devono difendersi da questo tipo di reato.