Gonfiare i conti correnti della banca e poi rubare i soldi in eccesso, oppure infettare con dei virus i bancomat in modo da causare l’erogazione di denaro ad orari predeterminati, il tutto senza toccare i soldi dei clienti. È il modus operandi della banda di hacker denominata Carbanak a cui gli agenti di Interpol ed Europol di oltre 30 Paesi danno la caccia, da Russia, Stati Uniti, Canada e Cina, Germania e Ucraina. A fare la denuncia è una società russa esperta in cybersicurezza, la Kaspersky Lab, che ha presentato oggi un rapporto sulla situazione durante una conferenza in Messico.
Secondo la società russa, gli hacker-ladri studiavano per mesi e nei minimi dettagli il sistema delle banche, elaborando così metodi “personalizzati” per rubare il denaro senza sollevare sospetti. A esempio un conto di mille dollari di un cliente veniva portato a 10mila; i 9mila dollari in eccedenza venivano poi trasferiti sul conto dei ladri. Inoltre il gruppo di hacker fissava un tetto massimo di 10 milioni di dollari in furti, raggiunto il quale passava ad un altro istituto di credito. Inoltre la Kaspersky Lab ha stimato che il furto, iniziato nel 2013 e ancora attivo, abbia fruttato alla banda – che agisce da Russia, Ucraina e Cina – oltre 1 miliardo di dollari.