La Grecia non ha pagato quanto dovuto al Fondo monetario internazionale, l’orologio della sua salvezza scandisce gli ultimi secondi, mentre slitta ad oggi pomeriggio la riunione dell’Eurogruppo che deve occuparsi della richiesta del premier ellenico per negoziare un salvataggio del suo Paese. Oggi, giorno di pagamento delle pensioni, sono migliaia i pensionati privi di bancomat in fila alle banche per ricevere in contanti ciò che gli spetta. Secondo i sondaggi, peraltro, la chiusura degli istituti di credito favorisce ilsì degli elettori al referendum in programma domenica.
Intanto sembra che il premier ellenico, Alexis Tsipras, avrebbe mandato una nuova lettera ai creditori, dove si mostra disponibile a cedere su una serie di condizioni, chiedendo però alcune modifiche. “La Repubblica ellenica è pronta ad accettare questo accordo tecnico con i seguenti emendamenti, addizioni e chiarimenti, nell’ambito di un’estensione del programma”, si legge nella missiva di Tsipras della scorsa notte. In essa sono contenuti ulteriori dettagli sulla richiesta di un nuovo salvataggio, tramite il fondo europeo Esm, da 29,1 miliardi di euro.
Atene- secondo la lettera riportata dal Ft – accetta l’intero impianto di riforma dell’Iva, fatto salvo uno sconto del 30% per le isole greche. Il premier si dice pronto anche alla riforma pensioni come richiesta dai creditori, salvo far slittare a ottobre, anziché subito, la data di partenza dell’innalzamento progressivo dell’età pensionabile. I ministri delle Finanze ne discuteranno alle 17,30 all’Eurogruppo di Bruxelles.
Nel frattempo alzano un po’ la testa i mercati appena uscita l’indiscrezione, anche se la firma dell’accordo questa sera non è affatto scontata. Un indizio è quanto detto dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un incontro con la stampa: la lettera inviata dal premier greco, secondo lui, “non contribuisce a fare più chiarezza”, aggiungendo che Atene “deve dire cosa vuole”. Il negoziato con la Grecia non può tornare allo “status quo: siamo in una situazione completamente nuova”. Schaeuble sostiene anche che parlare prima del referendum indetto dal governo di Atene “non ha senso”.
Di diverso avviso Hollande, che afferma di sperare che i creditori internazionali giungano a un accordo se possibile anche prima del referendum annunciato per domenica prossima. “E’ nostro dovere tenere la Grecia nella zona euro. Dipende dalla Grecia…ma anche da noi”. Prosegue poi dicendo di non condividere i commenti intransigenti di alcuni esponenti conservatori tedeschi, autori di dichiarazioni sempre più dure nei confronti di Atene.