“Dolomiti Google Special Collects” è il nome del progetto che ha permesso di inserire in Google Maps le celebri montagne italiane. Dal 3 al 9 luglio nello stand della Regione Friuli Venezia Giulia dell’Expo verrà presentata l’applicazione che consente di registrare immagini a 360 gradi in ambienti non raggiungibili dalle tradizionali vetture di Google.
Le apparecchiature fotografiche sono state trasportate a piedi da alcuni operatori grazie ad uno zaino “Google Trekker”: 25 chili tra struttura metallica e antenna con 15 macchine che scattano migliaia e migliaia di foto panoramiche, al ritmo di otto ogni dieci secondi.
La progressione di immagini permette così di comporre il percorso online e chiunque, da New York a Sidney, da Roma a Parigi, può camminare virtualmente nelle Dolomiti standosene seduto davanti a un pc, un tablet o uno smartphone.
Il progetto di ‘mappatura’ di alcuni semplici sentieri distribuiti nei sistemi che compongono il Bene Unesco è partito alla fine dell’estate 2014. Nella prima fase è stato realizzato un test durante il quale sono stati percorsi una ventina di sentieri dislocati su sette dei nove sistemi: il rifugio Dal Piaz sulle Vette Feltrine, Mondeval dal passo Giau, Prato Piazza da Braies, i prati dell’Armentara, il rifugio Tosa Pedrotti sulle Dolomiti di Brenta.