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GLI USA APRONO UN’INDAGINE SUL KILLER DEL LEONE CECIL

Continuano le proteste contro Walter James Palmer, il dentista statunitense ricercato dalle autorità dello Zimbabwe perché reo di aver ucciso, durante una battuta di caccia pagata 55mila dollari, il leone Cecil, simbolo del parco nazionale Hwange e dello Stato. L’uomo ha dichiarato di essersi affidato a delle guide professioniste esperte che gli avevano assicurato di avere tutti i permessi in regola e di non sapere chi fosse il leone, fino a quando non lo ha ucciso.

Ora l’agenzia usa per la protezione della fauna, il “Fish & Wildlife Service” ha aperto un’inchiesta sul dentista americano. Palmer al momento è irreperibile, ma dalle prime indagini risulta che nel 2008 venne condannato per bracconaggio: due anni prima aveva ucciso un orso nero a oltre 60 chilometri di distanza dall’area per la quale gli era stata concessa la licenza.

Secondo le ricostruzione delle forze locali dello Zimbabwe, Cecil sarebbe stato attirato fuori dell’area protetta con un’esca, poi è stato prima ferito con una freccia avvelenata e dopo ucciso con un colpo di fucile dopo 40 ore di agonia.

Intanto nei giorni scorsi i due uomini che hanno aiutato Palmer nell’impresa sono comparsi in tribunale a circa 700 chilometri dalla capitale Harare. Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista, è stato rilasciato con una cauzione di 1000 dollari, mentre Honest Trymore Ndoviu, il proprietario del terreno su cui è stato attirato Cecil, non ha ricevuto nessun accusa ed è stato rilasciato.

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