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GLI STUDENTI BOCCIANO LA “BUONA SCUOLA”. CORTEI IN TUTTA ITALIA

Gli studenti italiani sono scesi in piazza per protestare contro la riforma della “Buona Scuola” promossa dal Ministro dell’istruzione Stefania Giannini e dal premier Matteo Renzi. “Questo è l’ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l’austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno” queste le parole di alcuni manifestanti al corteo organizzato stamane a Roma dalle organizzazioni studentesche per dire “stop” alla riforma del governo e per supportare la LIP e le proposte dell’Altra Scuola. “Le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni confermano la giustezza degli ultimi mesi di agitazione contro la proposta del Governo sulla scuola: noi non faremo passi indietro!” dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti. “Nonostante le mobilitazioni e la scarsissima partecipazione degli studenti alla consultazione, vogliono calarci dall’alto una riforma che in buona parte risponde alle esigenze dell’impresa e dei poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica. Non è stato messo al centro chi vive la scuola pubblica ogni giorno, in primis gli studenti”.

Nella Capitale, il corteo è partito da piazza della Repubblica dietro lo striscione con scritto: “12 marzo una generazione che non si arrende”. I manifestanti hanno acceso fumogeni colorati e urlato al megafono: “Questo è l’ennesimo attacco alla scuola pubblica. Torniamo in piazza per riappropriarci dei nostri diritti. La Grecia è un esempio da seguire per la lotta contro l’austerity. Siamo un fiume in piena e non ci fermeranno”.
A Torino, sono scesi per strada alcune centinaia di studenti. Ad aprire il corteo uno striscione con la scritta “stop buona scuola, un passo indietro”. Obiettivo dei manifestanti è stato il Miur, dove altri giovani hanno dato vita a un flash mob vestiti da clown per “rivendicare una scuola che sia buona per davvero e non le pagliacciate che sono uscite in queste settimane sui giornali”.

La piazza più calda è stata Milano, dove gli studenti hanno lanciato uova e vernice contro gli agenti delle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa. Passando da largo Cairoli dove è stato installato l’Expo Gate, i giovani hanno imbrattato la struttura, dopo che gli agenti della Digos avevano già monitorato alcuni gruppi mentre compravano le uova. La protesta s’è poi spostata davanti al palazzo della Regione, dove gli studenti hanno continuato a manifestare. Uno di loro è stato fermato dalla polizia durante il corteo e portato in questura per accertamenti.

Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli, Catania, Cagliari, questi gli epicentri della mobilitazione che non è fatta solo di proteste. Nelle ultime ore la Rete della Conoscenza e l’Unione degli Studenti stanno diffondendo, soprattutto grazie ai social network, le linee guida della loro riforma della scuola e dell’università. “Nelle linee guida presentate dal ministro è presente un passaggio politicamente molto pericoloso rispetto al Diritto allo Studio Universitario in cui si pone l’accento sul merito che ci fa presagire operazioni, già tentate in passato, di restrizioni della platea dei beneficiari dei servizi”, dice Alberto Campailla, portavoce di Link. “Le nostre proposte – ha aggiunto – sul tema sono tante, e molte si ritrovano nella campagna Costruiamo l’AltroBando”. Sette i fondamenti: gratuità dell’istruzione, alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata, rilancio dei finanziamenti per la scuola pubblica, riforma democratica della valutazione, investimenti sostanziosi per l’edilizia scolastica, ripensamento radicale dell’autonomia e riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica.

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