GLI ERRORI DI EUROPA E ITALIA SUI VIAGGI DELLA SPERANZA

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Riceviamo e pubblichiamo un intervento di un lettore in merito all’articolo “Ho visto affondare i miei genitori” scritto da Fabrizio Gentile.

Nel momento in cui le persone arrivano da noi il soccorso a queste persone è doveroso. La comunità Giovanni XXIII è, come tante associazioni cristiane, in prima linea in questa emergenza disperata. Ma le condizioni che portano a questa situazione vanno esaminate con intelligenza e risolte, proprio per il bene di questa gente. Innanzitutto, mi chiedo, con quale coscienza si può accettare che questa migrazione possa continuare quando, oltre ad essere una ovvietà, è ormai comprovato dall’episodio dell’omicidio di cristiani su un barcone ad opera di musulmani, il fatto che stiano approdando in Italia elementi orientati alla Jiad? queste persone non sarebbero state identificate se non fosse avvenuta la mattanza e senza la testimonianza di chi ha visto.

E’ ovvio che i musulmani border-line (pronti a scattare e ad appoggiare la Jiad in Italia) e/o direttamente gli uomini dell’Isis possano già essere molti nel nostro Paese e che l’ondata prevista di un milione pronti a partire ne possa contenere a migliaia. Mi sembra al di fuori di ogni realtà che Renzi affermi che dei terroristi (pronti a farsi esplodere) non rischierebbero un, seppur rischioso, viaggio “missionario” per la distruzione di Roma e l’annientamento dei cristiani. Forse occorrerebbe riflettere sull’incapacità della nostra Europa, ormai a pieno titolo materialista, di comprendere le ragioni del male, a complemento dell’incapacità di comprendere le ragioni del bene.

Ma dobbiamo al contempo accollarci la responsabilità del destino di tutte quelle persone che Jadisti non sono. In primo luogo non facendole partire! perché i disastri che avvengono in mare con la morte di centinaia di persone a causa degli scafisti, i terribili racconti come quelli della bimba di 12 anni, gli uomini buttati a mare per motivi religiosi, le persone che soffocano nelle stive e bevono l’acqua del mare sperando di non morire.. tutto questo continuerebbe grazie all’ignavia di questo governo che non accetta di cercare soluzioni razionali, magari ascoltando anche la voce chi fa parte di uno schieramento politico diverso. Giorgia Meloni e Matteo Salvini dicono una sacrosanta verità quando affermano che il governo ha sulla coscienza tutti coloro che stanno morendo in mare in maniera così brutale. E’, a tutti gli effetti, una perfetta complicità con gli scafisti!

Ma bloccando questo tzunami umano che succederebbe a queste persone se restassero in patria? la testimonianza di un Eritreo di ieri appordato nelle nostre coste: “ho dovuto pagare in tutto 6000 dollari per arrivare qui..”. Da questi paesi poveri molti vengono sperando di trovare un futuro e racimolano come possono i soldi per affrontare il viaggio della speranza. Prima della crisi era lo stesso, ma in qualche modo riuscivano a lavorare in Italia (in nero, ovviamente) e a mandare i soldi alla famiglia in patria. Adesso non è più così.. vengono in Italia per trovare solo, oltre alla miseria materiale, anche la miseria morale della ghettizzazione, della mancata integrazione, di una speranza che muore giorno per giorno.. si perché loro potrebbero sopportare tutto questo se riuscissero a metter da parte qualcosa, a mandare i soldi alla famiglia..

Ero fidanzato con una ragazza Etiopica prima della crisi. E’ riuscita a mettere da parte un bel gruzzoletto facendo la domestica per un imprenditore, per anni. Poi è partita per l’Australia per realizzare il sogno di una vita migliore. Ecco, allora avevano una seppur flebile prospettiva di miglioramento. Ma oggi? quali sono i motivi per cui si permette che continuino a venire in Italia? per morire dentro, come noi Italiani? io ho 53 anni, moglie e figlia di 8 anni, disoccupato e senza prospettive di lavoro. Sto progettando di andare all’estero dove spero di poter ancora sfruttare le mie competenze professionali e dove spero mia figlia potrà avere la possibilità di sognare un futuro. Come posso augurare a dei disperati di venire in Italia quando il nostro governo affama anche noi e ci toglie la speranza? Dunque dobbiamo fermarli prima che partano dicendogli la verità: “state andando incontro ad una possibile morte in mare, se sopravvivete in Italia, oltre che morire di fame, morirete dentro e non avrete speranza per il futuro. Restate con le vostre famiglie e vi promettiamo che faremo quello che finora non abbiamo fatto, vi aiuteremo”. Certo io spero che il governo Renzi cada al più presto lui e tutti i seguaci di questa “economia che uccide” (papa Francesco), di un Europa indifferente all’Uomo perché indifferente a Dio. Dunque soccorriamoli, sempre e con tutta la carità di cui siamo capaci.. ma contemporaneamente fermiamo la migrazione della morte, almeno finché la minaccia Jihadista sarà incombente. Intanto interveniamo SUBITO contro l’Isis e soccorriamo i perseguitati, cristiani e non cristiani.

Ma la stessa ragione per cui Renzi, l’Onu e l’Europa ignorano il grido di dolore che viene dall’Iraq, dalla Siria, dalla Libia e da altri paesi è quella per cui non si interviene in Libia, non a parole, ma concretamente, ovvero indifferenza ed egoismo. Finchè ci saranno i criminali che traghettano i disperati e ci sarà l’Isis la gente affluirà, nella speranza di farcela. Ma ci “giriamo dall’altra parte” (papa Francesco) e accettiamo di dover soccorrere i barconi di disperati e sbatterli sulle strade italiane del nulla.. sempre meglio che intervenire, che prendere decisioni, che disturbare l’idillio di Renzi, tutto convinto che stia “cambiando l’Italia”. Un chiaro segno di pavidità morale Renzi l’ha dato in occasione del pronunciamento di papa Francesco sul genocidio degli Armeni. Persino l’Europa e Obama si sono pronunciati con chiarezza. E per la stessa pavidità si è finora lavato le mani di fronte agli orrori e alla minaccie, per l’Italia stessa, dell’esercito di Satana.

Ogni tanto vi scrivo (vi leggo ogni giorno).. una volta il sig. Angelo Perfetti mi invitò a farlo. Spero che per voi possa essere un feedback di qualche utilità.. d’altronde il tempo non mi manca 🙁

Grazie e buon lavoro,
Marco Aragona

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