Oggi 27 aprile si celebra la Giornata Mondiale del Disegno istituita dal Consiglio internazionale di Associazioni di Graphic Design nel 1963. Da sempre l’uomo ha avuto l’esigenza e il bisogno di comunicare non solo con la voce ma anche con i segni scritti. Così, sin dall’antichità il disegno è stato uno strumento per rappresentare, raccontare, immaginare e definire la realtà.
Dai geroglifici ai disegni sui papiri, dalla stampa al web, l’arte grafica si è definita sempre più come un mestiere. L’immagine, contrariamente alla parola scritta, conserva una capacità comunicativa che permette di comprendere discorsi semplici nell’immediato, senza bisogno di un linguaggio complesso. A questa categoria appartengono i Fumetti che nel Novecento hanno trovato il periodo di massimo splendore e che possono essere definiti sotto due grandi nomi editoriali: Marvel e Topolino.
Quest’ultimo nasce dalla matita di Walt Disney che all’età di 27 anni decise di creare un nuovo personaggio per i bambini: è così che prende forma questo topo dalle sembianze umane, con braghette rosse e grandi scarpe che con il cortometraggio “Steamboat Willie” sarebbe entrato nella storia. Quando nel 1932 venne assegnato a Disney uno speciale Oscar per il personaggio inventato, la notizia risuonò da una parte all’altra del mondo e in Italia l’edicolante fiorentino Nerbini, decide di dedicare un intero giornale illustrato al nuovo eroe dei ragazzi. Così, come già faceva il Corriere dei piccoli, anche Topolino cominciò a dare appuntamento settimanale ai suoi lettori divenendo un vero e proprio fenomeno nel mondo dei piccini.
era il 1939 quando a New York l’editore Frank Torpey, decise di dare alle luce una pubblicazione a fumetti dal nome “Motion Picture Funnies Weekly”. L’iniziativa però non ebbe il successo sperato, di fatto ne uscì solo un numero al cui interno c’era una storia di otto pagine, realizzata da William Blake Everett. Un supereroe in costume da bagno con le orecchie a punta e principe della città sommersa di Atlantide ne era il protagonista. Si trattava del Principe Namor, meglio noto come Sub-Mariner.
Sebbene l’esperienza fu inizialmente fallimentare, Martin Goodman proprietario della Western Fiction Publishing, contattò Torpey per rilevarne la sua attività: prese tutto il materiale da lui prodotto e riprese la pubblicazione della sua rivista, che questa volta cambiò nome, divenendo Marvel Comics: era il 31 agosto del 1939. Accanto a Sub-Mariner furono affiancati Angel, il selvaggio Ka-Zar, Torcia Umana e infine Capitan America. Da questa famiglia nacquero, sotto la guida di un nipote acquisito di Goodman, il giovane Stan Lee, una serie di personaggi che hanno fatto la storia: L’uomo ragno, Hulk, X-Man, I Fantastici Quattro.