Il 12 maggio si festeggia la Giornata Internazionale dell’infermiere poiché in questa data, nel lontano 1820 nacque Florence Nightingale, ritenuta la fondatrice delle scienze infermieristiche moderne, in quanto fu la prima ad applicare il metodo scientifico attraverso l’utilizzo della statistica. Inoltre, è una figura importante perchè propose un’organizzazione degli ospedali da campo. L’International Council of Nurses, una federazione con più di 130 associazioni nazionali infermieristiche, che rappresentano più di 13 milioni di infermieri nel mondo, è la promotrice dei festeggiamenti.
Le prime giornate cominciarono ad essere celebrate in Italia già a partire dagli anni ’60 grazie alla Consociazione, le Associazioni infermieristiche e qualche Collegio di provincia. È solo nel 1980 che la Federazione nazionale Ipasvi decide di sostenere in prima persona l’iniziativa, annunciandola sul “Notiziario”. Lo scopo era quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui valori di cui è portatrice il lavoro dell’infermiere: “una professione che trova il suo significato più originale e autentico nel servizio all’uomo”. A partire dal 1992 la Federazione nazionale Collegi Ipasvi sostiene la Giornata Internazionale dell’Infermiere tramite la diffusione di manifesti che sottolineano l’impegno degli italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie.
Tutti gli slogan proposti in oltre un decennio di storia ribadiscono la scelta di stare “dalla parte del cittadino”. Slogan del 2015 è: “Gli infermieri al fianco dei cittadini. Vicini ai loro bisogni di salute. Sempre.” Il 12 maggio è diventato quindi l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli anziani, con i giovani e con tutti coloro che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno un infermiere.