GINEVRA, RIPARTE IL SUPER ACCELERATORE DI PARTICELLE DEL CERN

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Finalmente, dopo due anni di lavoro di consolidamento e diversi mesi di preparazione per il riavvio, il Large Hadron Collider (LHC), il più’ potente acceleratore di particelle al mondo, e’ di nuovo in funzione al Cern di Ginevra. Una nota dell’Istituto nazionale di fisica nucleare ha reso noto che un primo fascio di protoni e’ tornato a circolare all’interno dell’anello sotterraneo di Lhc, lungo 27 chilometri, seguito da un secondo fascio in rotazione nella direzione opposta. I fasci hanno circolato all’energia di iniezione di 450 GeV. Così l’acceleratore di particelle svizzero inizia la sua seconda stagione di funzionamento, denominata Run2.

I tecnici del Lhc aumenteranno l’energia dei fasci e, grazie al lavoro svolto negli ultimi due anni, la macchina raggiungerà’ una potenza quasi il doppio rispetto alla prima stagione, lavorerà’ cioè’ a 6,5 TeV per fascio (contro i 3,5 TeV di prima). Le collisioni all’energia di 13 TeV sono attese prima dell’estate: sara’ quello il momento in cui gli esperimenti di LHC inizieranno a gettare il loro sguardo su un “territorio” ancora inesplorato.

“Con la ripartenza di LHC, l’avventura ricomincia, ci stiamo lasciando alle spalle il bosone di Higgs, e ora si apre per noi una porta su un mondo che non conosciamo – ha commentato Fernando Ferroni, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’ente che coordina la partecipazione dell’Italia al Cern e al progetto LHC. – Confidiamo che questa nuova esplorazione possa aiutarci a gettare un po’ di luce sulle componenti oscure dell’universo, ma speriamo anche in sorprese inaspettate… le premesse sono delle migliori, non mi resta quindi che augurare buon lavoro a LHC!”.

Lo spegnimento del Lhc era avvenuta alle 6 di mattina del 14 febbraio 2014 ed era stato necessario per poter effettuare gli aggiornamenti al sistema e, da ora, i fasci di protoni che circoleranno nella struttura saranno più ricchi di particelle e avranno più potenza.

L’aumenta della potenza dell’acceleratore di particelle del Cern con fasci più ricchi consentirà di studiare molte più collisioni di quei miliardi che hanno consentito la scoperta del bosone di Higgs. Dal mini Big Bang fatto in casa si spera di riuscire a scoprire e studiare la “materia oscura” di cui si pensa sia fatto il 96% dell’universo.

 

 

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