I fotoni dialogano tra loro. L’incredibile scoperta è stata osservata per la prima volta grazie al più grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) di Ginevra
L’esperimento Atlas
Il fenomeno che vede due particelle di luce interagire tra loro ad altissime temperature, modificando il loro impulso, l’energia e la direzione, è stato annunciato dal Cern di Ginevra e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) sul suo sito e descritto sulla rivista Nature Physics.
“Questo risultato è molto importante – ha commentato Marina Cobal, coordinatore per l’Infn dell’esperimento Atlas -. E’ la prima prova diretta che la luce interagisce con se stessa alle alte energie”. “Questo fenomeno – ha aggiunto – non è contemplato dall’elettromagnetismo classico e quindi quanto osservato fornisce una significativa prova della nostra comprensione della teoria quantistica dell’elettromagnetismo”.
L’esperimento
Nell’acceleratore sono stati fatti scontrati ioni di piombo a energie senza precedenti. Quando i pacchetti di ioni di piombo sono accelerati, infatti, si genera intorno a essi un enorme flusso di fotoni, spiega Ansa. Quando poi gli ioni si incontrano al centro del rivelatore Atlas, sono solo pochi quelli che effettivamente collidono: i fotoni vicini possono interagire l’uno con l’altro, cominciando a “dialogare” fra loro modificando le proprie caratteristiche.
Per arrivare a questa sorprendente scoperta, che rivoluziona la teoria classica dell’elettromagnetismo, è stato necessario studiare oltre 4 miliardi di eventi. Si riteneva da tempo che sarebbe stato possibile riuscire a osservare il fenomeno alle energie altissime raggiunge dall’acceleratore Lhc nella nuova fase di attività e i dati raccolti nel 2015 hanno infatti portato a questo grande risultato. L’esperimento continuerà a studiare il fenomeno anche durante il 2018.