Oggi in tutto il Giappone si celebra “Umi no hi”, il “Giorno del mare”. Le sue origini risalgono al 1874 allorché il governo giapponese commissionò ad un noto cantiere navale di costruire la nave a vapore Meiji-Maru, nome scelto dal 16enne Imperatore Mutsuhito. Quando l’imbarcazione fu completata, nel 1876, l’Imperatore salpò per un’ispezione del nord est del Giappone, attraverso la regione del Tōhoku, partendo da Aomori, facendo una piccola sosta a Hakodate e terminando a Yokohama il 20 luglio dello stesso anno. Nel 1941, in onore di quel giorno, fu proposto dal Ministro delle Comunicazioni Shozo Murata, “l’Anniversario del Mare” proprio per commemorare il viaggio intrapreso dall’Imperatore. Così è stato fino al 1995, mentre l’anno successivo questa festività, divenuta nazionale, ha assunto l’attuale nome di “Giorno del mare”.
Nel 2003, poi, fu fissata al terzo lunedì di luglio. Ciò a causa del sistema legislativo chiamato Felice Lunedì, pensato per spostare alcune festività al primo giorno della settimana in modo da creare weekend lunghi. La ricorrenza ha lo scopo di ringraziare l’oceano per i suoi doni – in particolare il cibo – e per augurare prosperità al Giappone, Stato circondato dall’oceano e costituito da miriadi di isole. Il Giorno del Mare coincide anche col primo giorno di vacanza di tutto il periodo estivo. Durante i 12 giorni che vanno dal 20 al 31 di luglio, chiamati la Stagione Marina (Umi no shunkan), molti eventi, come presentazioni sulle ricerche marine, pubbliche visite ad istituti che si occupano di tali tematiche e concerti sull’acqua, sono tenuti in tutto il Paese.