Giappone in campo contro la jihad: sul piatto 15,5 milioni di dollari

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Mentre da un lato continuano gli attacchi, dall’altro le potenze mondiali si muovono per arginare i movimenti di matrice terroristica che stanno sconvolgendo con le loro atrocità i Paesi di Africa e Medio Oriente. Questa volta è il Giappone a varare un piano di finanziamenti, che ammonta a 15,5 milioni di dollari, per aiutare quegli stati dove sono attivi lo Stato Islamico e altri gruppi.

Il ministro degli esteri giapponese, Fumio Kishida, ha comunicato che il governo di Tokyo illustrerà il piano in ogni dettaglio il prossimo giovedì 19 febbraio, durante un incontro a Washington. Gli aiuti, di 7,5 milioni già annunciati dal ministro degli esteri durante la sua visita a Bruxelles di gennaio, serviranno a rafforzare le capacità di controllo e indagine nei Paesi più a rischio.

Anche il Giappone ha subito delle perdite a causa dei movimenti terroristici, in particolare dell’Isis che lo scorso 24 gennaio e poi il  01 febbraio aveva ucciso due cittadini del Sol Levante. Kenji Goto, un reporter e Haruna Yakawa, un contractor. I militanti dello Stato Islamico avevano chiesto al governo giapponese un riscatto di 200 milioni di dollari, ma Shinzo Abe – irremovibile – aveva dichiarato che la sua NAzione non avrebbe pagato dei terroristi.

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