Due ministri giapponesi hanno visitato il controverso tempio di Yasukuni, a Tokyo, considerato da Cina e Corea un simbolo dell’aggressione nipponica durante la Seconda guerra mondiale. Prima il ministro dell’Interno e delle Comunicazioni, Sanae Takaichi, e poco dopo il capo della Commissione per la sicurezza pubblica, Eriko Yamatani, si sono recati nel tempio shintoista, unendosi al pellegrinaggio promosso da un centinaio di deputati.
A Yasukuni, un tempio eretto 145 anni fa, sono sepolti due milioni e mezzo di cittadini e soldati morti nella Seconda guerra mondiale e in altri conflitti, tra cui generali considerati criminali di guerra come Hideki Tojo, che ordinò l’attacco su Pearl Harbor. L’iniziativa è destinata a irritare Pechino che venerdì aveva già protestato duramente per la visita di oltre 100 deputati giapponesi al controverso santuario Yasukuni di Tokyo, considerato il simbolo del militarismo nipponico. La Cina è profondamente allarmata e si oppone categoricamente alle nefaste attività del Giappone intorno al santuario, ha indicato in un comunicato il ministero degli Esteri cinese.