G20, Italia sotto la media per qualità dell’istruzione

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La ricchezza di un Paese garantisce il benessere a un bambino? Secondo la classifica stilata da Save The Children pare di no. Usa, Cina e Giappone – le nazioni con il più alto Pil tra quelle del G20 – si piazzano rispettivamente al 9°, 11° e 14° posto. Il rapporto ha voluto verificare il livello di benessere dei bambini delle nazioni appartenenti al Grandi 20 esaminando 8 ambiti: salute, educazione, parità di genere, reddito, sicurezza, lavoro, infrastrutture ed ambiente, per un totale di 18 indicatori.

Dall’analisi effettuata, il primo posto della classifica spetta alla Germania, che garantisce le migliori performance relative a parità di genere, educazione, lavoro e infrastrutture. Seguono Francia e Australia. All’India spetta invece l’ultimo gradino del podio, preceduta dal Sud Africa. E ancora, l’Italia si posiziona all’ottavo posto, con un crollo al 16° se si analizza il tasso di disoccupazione giovanile e con un altrettanto sconsolante risultato per la qualità dell’istruzione, che vede la nazione al disotto della media G20.

“Le drammatiche percentuali di ragazzi fino a 24 anni che non lavorano spiega questo posizionamento negativo”, spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children. “E’ il peggior risultato, dopo l’Arabia Saudita, il Sudafrica e l’India”.  E per quanto riguarda l’educazione “nella nuova classifica l’Italia si posiziona all’11° e ciò si deve soprattutto al basso punteggio degli adolescenti italiani nei test PISA, che valutano le competenze in matematica, scienze e la capacità di lettura negli studenti di 15 anni”.

Sara Sbaffi: