“I grandi esami ce li dobbiamo dare noi, pensando a come far ripartire il Paese. Non è Bruxelles che dobbiamo temere”. Sono le parole di Annamaria Furlan, pronunciate a margine di un convegno del sindacato a Montefalcone (Fermo). Il segretario nazionale della Cisl è intervenuta per commentare quanto detto dal presidente della Commissione Europea, Jean Claude Juncker, sulla necessità di fare le riforme. “La crisi ha investito tutta la Ue – ha spiegato la Furlan – ma l’Italia nell’uscita dalla recessione dimostra una lentezza maggiore, nonostante abbia grandi capacità produttive”.
All’Europa, invece, secondo il leader della Cisl bisognerebbe chiedere meno diktat e una revisione del patto di Stabilità e del Fiscal Compact. In più servono con urgenza risorse per il rilancio della crescita. “Tutti gli investimenti in ricerca e sviluppo non sono soldi sprecati – ha sottolineato la Furlan – ma fanno bene al Paese e quindi devono essere tolti dal patto di Stabilità”. Per quanto riguarda poi il rischio di politicizzazione del sindacato il segretario nazionale ha detto che “La Cisl ha una caratteristica: è splendidamente al 100 % sindacato e le deleghe e le adesioni che noi abbiamo da parte dei nostri iscritti sono per occuparci dei temi che riguardano il sindacato, cioè il lavoro, l’occupazione, la tutela dell’economia reale. La Cisl è impegnata su questo”.