Fumare in gravidanza provoca gravi problemi al nascituro: in particolare può danneggiare la fertilità dei futuri figli maschi. A dimostrarlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Human Reproduction, che spiega come il vizio del fumo, anche nella fase di allattamento, influisca sulla quantità e sulla qualità dello sperma. Ricercatori dell’Università di Newcastle, Australia, hanno esposto 27 topi femmine a una quantità di fumo equivalente, per un essere umano, a 24 sigarette al giorno. Un altro gruppo composto da altrettanti esemplari femmine è stato analizzato senza la variabile del fumo: da questi due insiemi sono nati 108 cuccioli, che sono stati poi osservati fino all’età adulta.
L’obiettivo dei ricercatori era quello di studiare i danni derivanti dal fumo, sulle cellule coinvolte nel processo di produzione dello sperma, e di analizzarne inoltre quantità, forma e capacità di nuoto: i risultati mostrano come i topi nati dalle femmine del primo gruppo abbiano non solo una quantità minore di spermatozoi, ma anche una scarse probabilità di arrivare alla fecondazione. Infatti lo sperma degli esemplari in questione aveva scarse capacità di movimento, forme anomale e non si fissava bene agli ovuli durante la fecondazione in vitro.
Malgrado la ricerca sia stata condotta su topi in laboratorio, i ricercatori del team sostengono che i risultati sono validi anche per il genere umano: molti degli attuali 40-50enni, infatti, sono nati da donne fumatrici. Un risultato molto importante per l’Università di Newcastle: questo è infatti il primo modello animale comprensivo, in grado di mostrare come il fumo possa danneggiare la fecondità della prole maschile.