L’allarme di qualche giorno fa sulla programmata sistematica distruzione dei monumenti da parte dell’Isis sembra concretizzarsi. Proprio oggi è stata lanciata una Fatwa contro la Sfinge. Ne dà notizia il sito english.alarabiya.net. Nel mirino dell’Isis per ora c’è finita la Sfinge di Giza, ma a rischio sono anche le piramidi, i ritratti di Iside, e i meravigliosi geroglifici con le scene di vita quotidiana dell’antico Egitto. Il gruppo Ansar Bayt al Maqdis, affiliato all’Isis che opera in Egitto tagliando teste e uccidendo cristiani copti, si prepara a imitare le milizie del Califfato anche nella distruzione delle opere d’arte.
Un rischio evidente anche in Libia dove il patrimonio archeologico di epoca romana, da Cirene a Sabrata a Leptis magna, è stato in questi anni preservato dalla cura di tante missioni archeologiche italiane con l’ausilio degli autoctoni anche dopo la caduta di Gheddafi; e ora rischia di essere smantellato e di finire in vendita sul mercato nero.
Il ministro del Turismo egiziano – intuito il pericolo – da tempo ha deciso di rispondere alla paura dimostrando sicurezza: rendendo accessibile ai visitatori – in maniera del tutto eccezionale – l’area sottostante la Sfinge. Evento del tutto eccezionale in quanto fino ad oggi era possibile ammirarla solo da un belvedere, ma come afferma il premier egiziano Mahlab, a breve si potrà camminare direttamente tra le sue zampe. Una sfida alla sfida.