EXPO MILANO 2015, CAMBIA L’INNO NAZIONALE: “SIAM PRONTI ALLA VITA ITALIA CHIAMÒ”

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Il colpo di teatro arriva prima del discorso del premier. Il coro dei “Piccoli cantori di Milano” cambia le parole dell’Inno di Mameli durante la cerimonia di inaugurazione di Expo Milano 2015. “Siam pronti alla vita, l’Italia chiamo’”. Cambiamento subito citato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha preso la parola immediatamente al termine dell’esecuzione dell’Inno. “Si’, siamo pronti alla vita e siamo pronti a dire benvenuti”, ha scandito Renzi. Oggi “e’ come se l’Italia abbracciasse il mondo – ha detto Renzi – e il mondo abbracciasse l’Italia. E’ come se nei prossimi sei mesi il mondo potesse assaggiare le qualità dell’Italia, il desiderio del paese di scrivere una pagina di speranza”. Prima ancora si era commossa Agnese Landini, moglie del premier Matteo Renzi, seduta al fianco del marito con la figlia, ascoltando l’Inno d’Italia, cantato dai bambini.

Una nuova versione al posto del tradizionale e storico Inno di Mameli che ha lasciato tutti letteralmente a bocca aperta. A spiegare come è nata l’idea di modificare la strofa finale è stato il direttore del coro dei bambini, Stefano Barzan. In realtà l’idea – da quanto affermerebbe – sarebbe nata dalla sua consorte. “L’idea è stata di mia moglie. I bambini? Erano felici!”. Secondo lui non si tratterebbe di una vera e propria modifica, ma solo di un nuovo arrangiamento.

“Abbiamo provato per dieci giorni – spiega Barzan – In quel passaggio, quelle parole ‘Siam pronti alla morte’ stonavano in bocca a dei bambini. Così ne ho parlato a mia moglie e lei mi ha proposto la modifica: ‘Vita! al posto di morte’. Subito l’ho proposto al regista e al responsabile delle musiche. Loro erano entusiasti. Le istituzioni sono state avvertite. E dopo pochi giorni è arrivato l’ok”.

Quindi secondo quanto Barzan ha dichiarato in un’intervista al Corriere.it, il premier Matteo Renzi sarebbe stato al corrente della nuova versione dell’inno italiano, anzi ha sottolineato che non si tratta di una vera e propria modifica, ma un “arrangiamento diverso”.

Comunque la scelta di modificare la strofa finale dell’inno di Mameli non è passata inosservata. Televisioni e giornali di tutto il mondo hanno dato risalto all’evento e, immancabilmente, sui social network è esplosa la bagarre tra chi si divide e apprezza la novità e chi la considera un oltraggio allo storico brano.

Angelo Perfetti: