Molto probabilmente, al momento ci sono più domande che risposte su come abbiano fatto due detenuti del carcere di massima sicurezza Clinton Correctional Facility a Dannemora, negli Usa, a evadere dalle loro celle. La loro fuga “da film” è stata paragonata come a quella in “Fuga da Alcatraz”.
Richard Matt e David Sweat, questi i nomi dei due fuggiaschi, hanno prima bucato le pareti rinforzate delle loro celle, quindi passando per camminamenti e condotte dell’aria sono arrivati fino alle fognature per poi uscire da un tombino. Dopo il danno la beffa: infatti i due hanno lasciato anche un bigliettino, raffigurante una faccina sorridente con scritto “buona giornata”.
Richard Matt, 48 anni, avva già tentato un fuga nel 1986 e si trovava in carcere per aver picchiato a morte e poi smembrato un uomo. Sulla sua schiena ha un grosso tatuaggio con scritto “Mexivo Forever” e altri più piccoli sul petto e sulle spalle. David Sweat, 34 anni, è invece reo di aver assassinato un agente di polizia sparandogli ben 22 volte ed è stato coinvolto anche in alcune rapine.
Quello che resta ancora da chiarire è come abbiano fatto a bucare le pareti senza che nessun agente di guardia si sia mai accorto di nulla. Per forare il muro infatti sono stati usati diversi attrezzi, tra cui anche dei trapani, ma come sono entrati in possesso di questi strumenti i due evasori? E come facevano a conoscere i camminamenti e le condotte dell’aria che li avrebbero portati fuori dal’istituto penitenziario? Resta il dubbio che qualcuno li possa aver aiutati e abbia fornito loro una planimetria del complesso.
Sul caso è stata aperta un’indagine interna, ordinata dallo stesso governatore Cuomo, per accertare se i due abbiano avuto dei complici all’interno del carcere. Nel frattempo centinaia di agenti sono a caccia dei due malviventi nello stato di New York e in quelli più vicini.