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Estate, 10 consigli per proteggere i bambini da sole, sabbia e punture d’insetto

In estate i bambini amano giocare all’aperto, nei parchi, in spiaggia. Posti considerati “pieni d’insidie” da mamme e papà, preoccupati soprattutto per la salute della pelle dei propri piccoli, che rischiano spellature, ustioni, dermatiti e infezioni. Dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ecco allora 10 consigli per trascorrere la stagione estiva in serenità.

1- Il sole fa bene alla pelle, tuttavia è necessario seguire delle regole. Il modo più sicuro per avere benefici senza effetti collaterali è esporre i bambini la mattina fino alle 10:30 e il pomeriggio dopo le 17:00. Per chi ha meno di 2 anni di età, l’esposizione pomeridiana va posticipata alle 18:00 o 18:30. In queste ore di esposizione la pelle del bimbo va protetta con una crema a protezione solare altissima: 50+, per bambini sani con pelle sana. Il composto va applicato al massimo ogni 2 ore e ogni volta che si fa il bagno.

2- Molti genitori temono che i loro bambini rimangano senza abbronzatura. In realtà, l’uso di una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e anche più duratura nel tempo. Inoltre, evita le spellature che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea. Va ricordato che mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole. Mano a mano che si abbronza, si può ridurre la gradazione della protezione solare a 30. E’ importante idratare la pelle del bambino di sera, perché il sole (e la salsedine) tendono a seccare la pelle.

3- Alcune malattie della pelle come la psoriasi, gli eczemi e l’acne negli adolescenti, trovano benefici nei raggi solari. Questo non autorizza però i genitori a esporre il bambino o il ragazzo al sole in maniera diversa. Il sole va preso con le stesse regole d’esposizione che si seguono nel caso di una pelle sana. Alcune patologie, come l’acne e la vitiligine, se migliorano con una corretta esposizione, possono peggiorare nel caso di un’esposizione inadeguata.

4- Proteggere i nei, ma non necessitano di una protezione differente o maggiore rispetto a quella necessaria per il resto della pelle. Quindi niente cerotti o protezioni totali applicati direttamente sul neo, perché i rischi del sole ricadono anche sulla pelle sana non solo sulla pelle coperta da nei.

5- In caso di ustione di primo grado, senza bolle, applicare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa di bolle, rivolgersi al vicino pronto soccorso se siete in vacanza, dal pediatra o da un dermatologo. Altre conseguenze sono nel medio e lungo termine, riscontrabili nell’età adulta. Tra queste, l’invecchiamento precoce della pelle, caratterizzato dalla comparsa di discromìe (chiare o scure) e elastosi cutanea (pelle indurita o ispessita). Fino a tumori epiteliali (carcinomi) o melanocitari (melanomi).

6- Non servono creme costose o particolarmente complesse, l’importante è che si scelgano prodotti di facile applicazione e gradevoli cosmeticamente. Esistono latti e spray idonei con queste caratteristiche. Il bambino deve vivere il momento della crema, che sia protettiva o idratante, come un gioco divertente. La sera applicare sempre una crema idratante, ma non è necessario acquistare un dopo-sole specifico: la crema idratante che si utilizza in inverno andrà benissimo. Non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molte, infatti, sono fotosensibilizzanti e possono causare ustioni o reazioni irritative.

7- E’ molto importante che il bambino non resti a lungo sudato a giocare sulla sabbia, perché il sudore, e in generale l’umidità, a contatto con la sabbia possono essere fattori di rischio di irritazione o infezione. Le infezioni cutanee possono essere contagiate direttamente o indirettamente e la sabbia può rappresentare un veicolo. In caso di ferita sulla pelle, è importante curarla subito seguendo i consigli del pediatra o del dermatologo. In attesa di poter iniziare una terapia, va medicata e coperta. Molto importante fare un bagnetto e mettere una crema idratante.

8- Occhio a quello che c’è tra le onde: l’acqua di mare pulita fa bene alla pelle, ma se inquinata è opportuno fare spesso delle docce di acqua dolce al bambino. In alternativa si può usare lo spray di acqua termale (si compra in farmacia), che lascerà sempre la pelle ben pulita.

9- Evitare tutti i repellenti quando si è esposti al sole perché possono provocare fotodermatiti. Non avere paura del cortisone: in caso di puntura importante, applicare solo sulla puntura una crema a base di cortisone, per qualche giorno, fino a quando i fastidi si attenueranno. E’ consigliabile farsi indicare dal proprio pediatra o dermatologo quale crema cortisonica applicare. Se sul corpo dovessero manifestarsi più punture, associare anche un antistaminico per bocca su indicazione del pediatra o del farmacista. Evitare di applicare creme a base di antistaminico. Non sono efficaci e possono causare una fotodermatite.

10- Se sulla pelle sono presenti punture già grattate ed escoriate è opportuno coprire le lesioni in attesa di sentire il pediatra o il dermatologo per valutare se vi è una sovrainfezione. Per capire se una lesione si è infettata basta vedere se è erosa, secerne siero o circondata da alone eritematoso (rosso) o se compaiono in pochi giorni altre lesioni senza previe punture. In questo caso rivolgersi allo specialista. Tagliare sempre le unghie corte d’estate. Le unghie lunghe, tra punture, calore e sudamina, sono un importante veicolo di infezioni.

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