La nostra stella torna a dare preoccupazioni con l’avvistamento di un agglomerato di macchie solari di dimensioni notevoli. Gli scienziati del Noaa, l’agenzia americana per l’atmosfera e gli oceani, hanno spiegato che questo fenomeno potrebbe dar origine a brillamenti ed eruzioni solari anche molto forti.
Al momento, il Sole si trova in una fase discendente della suo ciclo di attività e questa formazione ha colto di sprovvista gli scienziati. Il fenomeno non dovrebbe portare a danni al nostro pianeta o a blackout elettrici ma si potrebbero riscontrare problemi con le comunicazioni a lungo raggio di tipo satellitare.
“Le attività del Sole non sono sempre uguali nel tempo ma variano nel tempo con periodi di calma e altri di iperattività – ha spiegato Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica –, con enormi eruzioni di materiali nello spazio circostante, emissioni violente di radiazioni. Queste fasi seguono dei cicli regolari di circa 11 anni e attualmente ci troviamo in un periodo di declino iniziato circa due anni fa”.
“Il picco minimo è previsto nel 2019 o 2020, ma sappiamo che si possono avere eventi di elevata intensità anche in questi momenti – ha continuato Messerotti –. Purtroppo però le previsioni di questo tipo non sono ancora molto precise, non sono paragonabili con le tradizionali previsioni meteo, ma in ogni caso non ci sono motivi per preoccuparsi molto”.