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Ecco quello che gli italiani chiedono a Mattarella

“In questo momento il mio unico pensiero va alle speranze e alle difficoltà dei nostri concittadini”. Sono bastate poche parole e alcuni gesti simbolici (come la visita alle Fosse Ardeatine, la Messa di domenica mattina e i colloqui con Ciampi e Napolitano) a Sergio Mattarella per farsi conoscere. Elementi che già prefigurano, nelle analisi dei quirinalisti, il contenuto del primo discorso del nuovo capo dello Stato: un intervento semplice ma risoluto, senza fare sconti a istituzioni e partiti. Ma cosa si aspettano gli italiani dal settennato appena iniziato? Ogni categoria, come di consueto, ha le sue richieste, finalizzate al miglioramento della propria condizione. In prima fila ci sono le forze politiche. Quella di Mattarella è stata un’elezione complicata che ha segnato una vittoria decisiva di Matteo Renzi e la fine del centrodestra per come, sin qui, lo abbiamo conosciuto.

Uno dei telegrammi più significati arrivati all’inquilino del Quirinale è stato quello di Silvio Berlusconi: “Congratulazioni sincere e auguri di cuore – ha scritto l’ex cavaliere -. Che Dio la illumini e la protegga”. Tutto qui? Nemmeno per idea, se al leader azzurro è spettato il compito di salutare il nuovo arrivato al Mattinale è toccato andare al sodo col cappello in mano. “Riteniamo Sergio Mattarella il nostro Presidente – si legge nell’edizione domenicale dell’house organ di Fi- e osiamo essere certi che nello spirito della Costituzione ci abbia ancor più cari per la lealtà con cui ci siamo astenuti sul suo nome. Tutelare tutti e garantire l’unità della nazione, infatti, ci insegna la tradizione cattolica di cui è figlio il neo-eletto, non significa tutelare chi ha il potere, dato che si sa molto ben difendere da sé, ma anteporre il bene comune e dunque la pacificazione, rimuovendo gli ostacoli che oggi rischiano di generare involuzioni paurose della nostra democrazia”. Se da una parte si chiede imparzialità dall’altra, invece, il focus è sulle riforme. Sul tavolo di Mattarella presto arriveranno dossier delicati: Italicum, Job Act, Titolo V e nuovo Senato. Renzi lo ha previsto: “Mi dirà dei no” e soprattutto sulla Costituzione la partita sarà molto complicata. Ma secondo Walter Veltroni: “Questa scelta è perfetta per il riformismo democratico che ora è nelle condizioni di poter permettere al Paese di uscire dalla recessione. Bisogna andare avanti sulla strada del cambiamento”.Curioso è stato, invece, l’appello rivolto al nuovo capo dello Stato da Francesco Storace: l’eliminazione del reato di vilipendio del presidente della Repubblica, per il quale, il leader de La Destra, è stato di recente condannato.

Nel passaggio dal Palazzo alla società le richieste diventano ancor più significative. I Codacons sperano che nel discorso di inizio mandato Mattarella “rivolga un pensiero e una parola ai tanti soggetti che nel mondo faticoso del volontariato suppliscono alle gravi carenze dello Stato. Da quanto ascolto sarà dato a questa minima richiesta capiremo se il nostro Paese ha davvero speranza di crescere riconoscendo i meriti anche di chi non ha soldi per aprire fabbriche o costruire enormi palazzi, ma solo la voglia e il coraggio di costruire socialità e amore per il bene e la Giustizia”. La Confartigianato Calabria, da parte sua, dopo esseri rallegrata per la vittoria di “un grande uomo del Sud” si dice “certa di poter contare su un grande politico del sud per poter uscire da questo tunnel per riprendere quel percorso di rinascita su cui stiamo lavorando con molta convinzione”.

Le Forze di Polizia dopo aver espresso “viva soddisfazione” per la nomina si dicono “sicure – ha scritto l’Afnp in un comunicato – che le nostre aspettative troveranno sensibile ascolto. Ogni giorno lavoriamo con senso di responsabilità e spirito di sacrificio e siamo onorati di sapere che il nuovo Presidente conosce la nostra dedizione al Paese e alla democrazia, gli stessi valori che ogni giorno caratterizzano il nostro impegno”. Una questione spinosa è quella dei Marò, cui Mattarella dedicherà quasi certamente un passaggio nel suo discorso. L’esercito si attende risposte concrete dalla politica e che il Capo dello Stato (in qualità di comandante supremo) segua sulla strada intrapresa da Napolitano. Anche la Magistratura, mentre il governo si appresta a riformarne compiti e funzioni, chiede all’ex giudice della Consulta un ampio sostegno. Sia pur nella consapevolezza che nessun privilegio non attinente alla tutela delle toghe sarà salvaguardato.

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