Oggi ricorre il 201° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Nella mattinata, il Comandante Generale Tullio Del Sette ha reso omaggio ai Caduti deponendo una corona d’alloro al Sacrario del Museo Storico dell’Arma. Cuore della giornata sarà la cerimonia della Caserma “Salvo D’Acquisto” di Roma alla presenza del Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Contestualmente, in ogni Provincia italiana, si svolgeranno analoghi incontri con il personale dipendente durante i quali l’Autorità di vertice illustrerà il significato dell’evento dopo aver dato lettura del messaggio del Capo dello Stato.
La sicurezza, concetto che, oggi ancor più che in passato, si presenta nella sua complessità e pluralità ponendosi alla base della piramide dei bisogni della persona, è il risultato di una molteplicità di azioni che, per poter essere efficaci, devono essere il più possibile coordinate ed integrate. Sul versante opposto lo scenario odierno fa emergere un quadro della minaccia sempre più articolato e complesso: dalla criminalità diffusa a quella organizzata, dalla criminalità interna e locale a quella transnazionale e globalizzata, dalla eversione interna al terrorismo internazionale. A fronte di tale situazione, si rende necessario l’intervento di molteplici componenti operative che siano in grado di incidere con efficacia su ogni specifico settore e di interagire tra loro con immediatezza e continuità, garantendo all’offerta di sicurezza la necessaria trasversalità e flessibilità. L’Arma, da sempre, cerca di garantire ciò con una struttura organizzativa che ha la sua matrice nell’aderenza e nella prossimità alle differenti realtà territoriali del Paese – l’organizzazione territoriale – accanto ed insieme alla quale operano reparti di altissima e diversificata specializzazione – l’organizzazione speciale. Il perno dell’azione istituzionale è rappresentato dall’organizzazione territoriale, che provvede a garantire una vigilanza costante e diffusa e il contatto con il cittadino e che, a sua volta, ha il suo punto di forza nella struttura molecolare delle 4.581 Stazioni Carabinieri e delle 67 Tenenze, le quali, appunto, aderiscono con piena funzionalità al complesso reticolo degli 8.057 comuni. Le sole Stazioni hanno segnalato all’Autorità giudiziaria 384.524 persone e ne hanno tratte in arresto 43.018, perseguendo quasi 2 milioni di reati (1.987.922), che corrispondono al 68,74% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti e uffici delle Forze di polizia (2.892.036).
L’attività di controllo del territorio, fondata proprio sulla capillare distribuzione in ambito nazionale di Tenenze e Stazioni, si è estrinsecata in oltre 4.100.000 servizi, nel corso dei quali si è proceduto all’identificazione di 18.584.601 persone e al controllo di 13.982.060 veicoli. L’azione di questi presidi è ulteriormente qualificata dagli 86.164 servizi svolti dal “Carabiniere di quartiere”, che opera in 610 quartieri di 102 capoluoghi di provincia e in altre 112 maggiori città. Un apporto determinante nel settore preventivo è altresì offerto dai Nuclei Radiomobili che hanno effettuato oltre 215.000 interventi, nonché tratto in arresto 26.538 persone. L’efficacia del dispositivo è accresciuta dall’attività di coordinamento delle pattuglie svolta dalle Centrali Operative attestate presso i Comandi Provinciali e le Compagnie, che, attraverso il “112” – individuato quale Numero Unico di Emergenza Europeo – hanno assicurato la risposta a quasi 6 milioni di richieste pervenute dai cittadini. Il dispositivo di controllo del territorio è stato rinforzato con l’impiego medio giornaliero di 147 unità tratte dai Battaglioni Carabinieri, oltre ai 284 militari in forza alle Compagnie di Intervento Operativo (C.I.O.). In particolare, l’impiego delle C.I.O. in ambito nazionale ha consentito di garantire una risposta immediata ad esigenze emergenti, a sostegno dell’azione preventiva e di contrasto dei comandi territoriali alla criminalità comune e organizzata. Accanto all’attività di prevenzione generale, l’Arma pone da sempre una particolare attenzione alla sicurezza sulle strade, lungo gli oltre 648.000 Km di viabilità ordinaria urbana ed extraurbana ove l’Istituzione, in ragione della propria articolazione territoriale, svolge una rilevante funzione di controllo. Nel 2014, i servizi dedicati alla vigilanza stradale hanno richiesto l’impiego di 3.849.479 pattuglie che hanno accertato 412.822 infrazioni al Codice della Strada. Sul piano dell’infortunistica, sono stati invece rilevati 42.639 incidenti, che hanno causato il decesso di 1.167 persone e il ferimento di altre 29.064.
Il potenziamento del controllo del territorio si è avvalso anche delle capacità di 21 Nuclei cinofili e delle Unità presso i principali scali aeroportuali (che complessivamente hanno svolto 7.342 servizi: dall’intervento in caso di calamità naturali, alla ricerca di persone scomparse e di stupefacenti, alla individuazione di ordigni), dei tiratori scelti e degli artificieri antisabotaggio in occasione di grandi eventi, delle 1.856 pattuglie del Reggimento Carabinieri a Cavallo nelle aree verdi urbane e nei boschi, e degli Squadroni Eliportati “Cacciatori” Calabria e Sardegna, estremamente utili in ambienti naturali impervi, come le zone montuose della Sila e della Barbagia. Nel 2014 i “Cacciatori” hanno svolto complessivamente 6.424 servizi, nel corso dei quali sono state tratte in arresto 362 persone. Anche nei cieli e nelle acque interne l’impegno dell’Arma è stato costante, come testimoniano le oltre 4.293 missioni di volo operative svolte dai Nuclei elicotteri presenti sul territorio nazionale e le 47.286 ore di navigazione delle motovedette in dotazione, che hanno consentito, tra l’altro, il soccorso di 260 imbarcazioni e di 2.577 persone in difficoltà. Di non minore importanza il contributo fornito dai Carabinieri della “montagna” e dai subacquei. Nel 2014, sciatori e rocciatori hanno assicurato 15.092 servizi, mentre i subacquei hanno effettuato 332 interventi di soccorso e di polizia giudiziaria. Di assoluto rilievo è stato anche l’impegno nel settore dell’ordine pubblico. In tale ambito, l’attività dell’Arma si è sviluppata con impegno costante nei riguardi di fenomeni eterogenei, dalle manifestazioni di piazza a quelle sportive, per garantire un’adeguata cornice di sicurezza, fornendo rinforzi, tratti dai Reggimenti e dai Battaglioni, per 415.807 unità (con una media giornaliera di 1.139 militari). Il dato, comunque, non evidenzia in modo esauriente l’impegno complessivo dell’Istituzione nello specifico settore, ove si consideri che particolarmente significativo è il numero dei servizi di ordine pubblico svolti dai reparti territoriali in provincia, dove l’Arma opera in modo prevalente. Nel decorso anno, sono stati complessivamente impiegati 432.558 Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale (con una media giornaliera di 1.185 militari).
Con riferimento all’attività di contrasto, nel 2014, i Carabinieri hanno perseguito 2.061.911 reati, deferendo in stato di libertà all’Autorità giudiziaria complessivamente 432.934 persone e traendo in arresto 73.958 soggetti, di cui 49.117 in flagranza di reato. La lotta alla criminalità organizzata è stata condotta dall’Arma sulle tre direttrici prioritarie della disarticolazione delle consorterie, della ricerca dei latitanti più pericolosi e dell’aggressione ai patrimoni illeciti. La risposta operativa sviluppata lungo queste linee strategiche dal Raggruppamento Operativo Speciale in stretta sinergia con i Comandi territoriali, nel 2014, ha portato all’arresto di 788 soggetti per associazione mafiosa, alla cattura di 4 latitanti pericolosi, nonché al sequestro e alla confisca di beni per un valore complessivo, rispettivamente, di 1.149 M€ e di 76 M€. Anche sul fronte della minaccia eversiva e terroristica, il costante raccordo informativo tra i reparti dell’Organizzazione Territoriale e il R.O.S. ha consentito di conseguire significativi risultati. La consolidata capacità di analisi maturata negli anni dal R.O.S. si è rivelata presupposto essenziale per valutare compiutamente i possibili scenari evolutivi della minaccia e predisporre, conseguentemente, più efficaci strumenti di contrasto. In questo quadro di minaccia si inserisce l’obiettivo istituzionale del potenziamento dell’azione investigativa conseguito attraverso l’istituzione delle Sezioni “Misure di prevenzione” nei Nuclei Investigativi di tutti i Comandi Provinciali in sede di DDA, il rafforzamento dei sei Reparti anticrimine del ROS e l’istituzione, in seno allo stesso, del “Reparto Crimini Violenti”, che interviene – a sostegno dei dispositivi territoriali – in occasione di delitti particolarmente efferati e complessi, che suscitano l’allarme della collettività e determinano comprensibili aspettative di rapida e positiva conclusione delle indagini.
Il compito di assicurare agli investigatori tradizionali il massimo contributo da parte delle scienze forensi è assegnato invece agli specialisti del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.), dei 4 Reparti Investigazioni Scientifiche (R.I.S.) di Roma, Parma, Messina e Cagliari e delle Sezioni Investigazioni Scientifiche (S.I.S.), inquadrate nei principali Comandi provinciali, che, nel 2014, hanno portato a termine, complessivamente, 17.206 accertamenti. Il panorama degli assetti istituzionali devoluti alla lotta agli illeciti è completato dai reparti specializzati che operano, nel quadro della ripartizione dei comparti di specialità tra le Forze di Polizia, in stretto rapporto con le unità territoriali, a salvaguardia degli interessi primari della collettività direttamente riconducibili alla qualità della vita. L’Arma ha svolto un’attività altamente qualificata nei comparti di specifica competenza, come dimostrano le quasi 60.000 ispezioni effettuate dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, nel corso delle quali sono state accertate 34.000 infrazioni e tratte in arresto 142 persone. Sono analogamente considerevoli i risultati conseguiti dal Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, che ha recuperato oltre 135.000 opere d’arte nell’ambito degli oltre 183.000 controlli eseguiti. Di assoluto rilievo è anche l’attività condotta dal Comando per la Tutela dell’Ambiente, che nell’anno trascorso ha compiuto 2.534 controlli, traendo in arresto 33 persone e deferendone ulteriori 1.166. Il quadro è completato dall’azione svolta dai Nuclei Ispettorato del Lavoro, non soltanto per verificare l’osservanza della normativa antinfortunistica e previdenziale ma anche per arginare i fenomeni del lavoro nero e dell’impiego di manodopera clandestina.
Analoga attività ispettiva è stata condotta dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari per tutelare i consumatori mediante verifiche sul ciclo di produzione in agricoltura e sulla genuinità dei prodotti immessi sul mercato. Nell’altrettanto delicato settore della prevenzione e del contrasto al falso nummario, il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria ha arrestato 388 persone e deferito altre 695, sequestrando, tra l’altro, banconote e valori bollati falsificati per un ammontare complessivo di oltre 131.000 euro, nonché monete contraffatte per un valore corrispettivo di 25 M€. In un momento segnato da particolari difficoltà congiunturali e dalla contrazione dei bilanci e delle risorse umane, l’Arma dei Carabinieri è, come sempre, fortemente impegnata nel continuare a garantire un elevato livello di sicurezza al cittadino, puntando alla massima efficienza ed economicità. In funzione di tale obiettivo si è ritenuto prioritario investire sulla riconfigurazione del dispositivo, con particolare riguardo alla riduzione delle spese e alla razionalizzazione soprattutto delle strutture logistiche, amministrative e burocratiche, a favore dell’operatività dei Reparti. L’opera di razionalizzazione poggia sul fatto che tutta l’attività di gestione è agevolata dalla larga disponibilità di strumenti di governo elettronico, sintesi di un progetto di informatizzazione tenacemente perseguito nel tempo e che oggi colloca l’Istituzione in posizione di riconosciuta avanguardia. Queste applicazioni, pur rivestendo un’importanza strategica nello svolgimento dei compiti affidati all’Arma, non spostano la centralità della risorsa umana nella definizione delle misure a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. In linea con tale orientamento, l’Istituzione, da sempre attenta all’etica e alla professionalità dei propri militari, è costantemente impegnata in interventi finalizzati ad elevare la qualità della formazione.
Tra le iniziative finalizzate al conseguimento di più elevati standard di professionalità, assume una particolare rilevanza l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, che dal 2008 provvede alla specializzazione degli ufficiali di polizia giudiziaria, abilitati alla conduzione delle investigazioni più complesse e all’uso dei più sofisticati strumenti tecnologici oggi disponibili. Nella stessa direzione muove l’attività svolta dalla Sezione Atti Persecutori del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche, istituita nel 2009 in attuazione del protocollo d’intesa siglato dai Ministri per le Pari Opportunità e della Difesa e costituita da personale in possesso di specifiche competenze scientifiche, per il monitoraggio e l’analisi del fenomeno della c.d. “violenza di genere”, allo scopo di supportare i reparti territoriali dell’Arma sotto il profilo investigativo. La suddetta Sezione ha assicurato, ad oggi, attraverso seminari e moduli di qualificazione, la formazione e l’addestramento nello specifico ambito di circa 7.500 militari, in modo da accrescerne la preparazione e la capacità nel diretto contatto con le vittime di violenza di genere. A ciò si è aggiunta la realizzazione, nel 2014, di una rete nazionale strutturata su 103 Ufficiali di polizia giudiziaria a livello di Comando provinciale/Gruppo, con competenza certificata nel settore, che fungono da punti di riferimento per i reparti dipendenti nello sviluppo delle indagini, nonché di raccordo con la citata Sezione per un più compiuto apprezzamento dei casi all’esame. L’impegno nei Teatri operativi all’estero è espresso dai 722 carabinieri impiegati in operazioni di sostegno della pace, dal Kosovo alla Cisgiordania, dall’Afghanistan al Libano, fino alla Somalia e a Gibuti, oltre a 435 carabinieri impiegati per tutelare le 126 sedi diplomatiche italiane nel mondo. L’abnegazione e il coraggio di tutti i Carabinieri trovano speciale riscontro nell’alto contributo di sangue pagato nel 2014: 1 carabiniere caduto in servizio e 2.040 feriti.