Una guerra che si trascina tra atrocità e sofferenza da sei anni. E a pagare il prezzo più alto sono senza dubbio i bambini. Le violenze in Siria iniziarono il 15 marzo 2011, con le manifestazioni contro il regime di Bashar al Assad. Ora il Paese rischia di perdere un’intera generazione in un conflitto che ha visto innumerevoli massacri di bambini e un numero imprecisato di minori mutilati e permanentemente segnati nel corpo e nell’anima. Ma c’è chi non si arrende e cerca di fare il possibile per alleviare le sofferenze della popolazione, di tenere accesa la fiamma della speranza in un futuro migliore, anche se al momento sembra impossibile.
Tra quanti operano sul campo ci sono i volontari di Terre des Hommes che quest’anno ha avviato in Siria dei progetti di supporto agli abitanti di Aleppo per l’acquisto di beni alimentari, e la distribuzione diretta di alimenti alle famiglie più vulnerabili, in particolare quelle in cui uno dei componenti è disabile, per un totale di 98.500 persone. Partner del progetto è la Syrian Commission for Family Affairs and Population. A Homs, oltre alla distribuzione di pacchi alimentari, è appena iniziato un progetto con fondi Unicef per combattere la malnutrizione acuta dei neonati e dei bambini al di sotto dei 5 anni nelle aree rurali, con la distribuzione di integratori alle mamme e screening medici per l’individuazione dei casi che necessitano una particolare assistenza sanitaria. Questi progetti, di cui saranno beneficiari 40.000 bambini e mamme, sono realizzati in collaborazione con la Mezzaluna Rossa Siriana. Continuano poi le attività di supporto psicosociale ai bambini profughi nelle tre Case del Sole di Latakia, Tartous e Sweida.
La Fondazione rinnova il suo appello perché si arrivi presto a una risoluzione del conflitto ma nel frattempo chiede che sia assicurato accesso incondizionato ai servizi di base a tutta la popolazione civile, in qualsiasi luogo si trovi e a qualsiasi comunità faccia parte. Impegnata nell’iniziativa “No Lost Generation” nell’assicurare protezione, salute e istruzione ai bambini, le vittime più vulnerabili della guerra, Terre des Hommes ha assistito dall’inizio della guerra un milione e mezzo di persone, in maggioranza bambini, sia all’interno della Siria che nei paesi limitrofi (Libano, Giordania e Iraq).