Nella notte tra il 7 e l’8 gennaio, ad Ostia, la temperatura esterna oscillava tra i meno quattro e i meno sei gradi, all’interno di un’auto, con il lunotto rotto, un bimbo di soli tre anni è rimasto solo per oltre due ore. Una storia assurda, che diventa aberrante quando si scopre che a “dimenticare” il piccolo è stato il papà troppo impegnato a giocare alle slot machine. Per il sociologo Maurizio Fiasco l’episodio “ha impressionato perché in quei giorni si parlava dei morti a causa del freddo” ma questa, purtroppo, è la perversa quotidianità dei giocatori d’azzardo.
Il problema
Sale scommesse, slot machine, gratta e vinci, per il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, sono una “nuova droga”, un “cancro“, che lo Stato “non solo non contiene ma favorisce, e lucra in modo tanto più vergognoso in quanto le vittime appartengono per lo più alle fasce più deboli”. Le cronache sono piene di episodi in cui i genitori lasciano i figli minori soli in casa o in auto, con temperature elevate o sotto zero, per correre nelle sale bingo. Di uomini che evadono dagli arresti domiciliari, che picchiano genitori e mogli pur di ottenere il denaro necessario per tentare la fortuna.
Quarti al mondo
Non deve quindi meravigliare se l’Italia si piazza al quarto posto nel mondo per volume di gioco dopo gli Stati Uniti, il Giappone e la Cina. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha da anni riconosciuto la ludopatia come una malattia, un disturbo, secondo il Ministero della Salute, che rende “incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse”. “Un disturbo neurologico cronico e grave, non generato da fattori endogeni, “ma creato dal business” specifica Fiasco.
I dati
In Italia ci sono 51 mila videolottery e oltre 470 mila slot machine installate in tabaccherie, pizzerie, bar, autogrill, sale bingo senza dimenticare le decine di concorsi “Gratta e vinci”, accessibili anche online attraverso un semplice smartphone, alcuni con estrazioni ogni 5 minuti. Questa malattia di tentare la fortuna a ogni costo è alimentata anche dall’incessante pubblicità trasmessa a tutte le ore sui i canali tv. In Italia si stima ci siano 900 mila giocatori che nel 2016 hanno speso diciotto miliardi e mezzo nei giochi pubblici. “Oggi è il gioco d’azzardo che ti viene a cercare non il contrario, il numero delle persone esposte al gioco d’azzardo è proporzionale all’offerta del mercato” spiega Fiasco.
Ad allarmare sono i dati di una recente ricerca del Cnr che riguarda i minori. Nel 2015 sono stati registrati oltre un milione di giocatori tra i 15 ed i 19 anni, l’8% degli studenti italiani, 60.000 in più rispetto al 2014 e il 7% confessa di giocare 4 o più volte la settimana. Sono prevalenza maschi, il 51% contro il 32% di femmine, anche se nella fascia tra i 16 e i 17 anni c’è un balzo di 4 punti perché la percentuale delle ragazze è salita dal 27% al 31%.
Piaga
Una piaga, la ludopatia, contro la quale si è schierato anche Papa Francesco, il quale, in un messaggio rivolto al vice presidente e segretario nazionale della Consulta nazionale anti-usura monsignor, Alberto D’Urso, scrisse: “Si lotti con tutte le forze per sconfiggere le diffuse piaghe sociali dell’usura e dell’azzardo, che generano continui fallimenti non solo economici ma anche familiari ed esistenziali”.
L’iniziativa
Contro il triste fenomeno è scesa in campo anche la Caritas di Roma che ha promosso sussidi e incontri di formazione rivolti a quanti sono in contatto con giovani o adulti irretiti dal gioco d’azzardo. Ha inoltre organizzato attività di formazione e sensibilizzazione rivolte agli studenti di scuole medie superiori allo scopo di informare dell’esistenza della dipendenza da gioco d’azzardo e delle sue conseguenze a livello personale, familiare e sociale; attivare consapevolezza in merito ai fattori di vulnerabilità e ai segnali di disagio, per favorire il tempestivo riconoscimento delle situazioni di rischio o già compromesse; promuovere un atteggiamento critico verso l’industria e il marketing del gioco d’azzardo; incentivare nei ragazzi l’attitudine all’impegno sociale e alla cittadinanza attiva, ragionando sul contributo che ciascuno può dare in ottica di prevenzione della dipendenza dal gioco d’azzardo; stimolare la creatività dei ragazzi nell’uso delle tecnologie multimediali a fini preventivi.
Si muove la politica
È delle ultime ore la notizie che il Governo Gentiloni ridurrà il numero delle slot machine, completando il lavoro avviato, ma non portato a termine, dall’Esecutivo di Renzi. Tra le ipotesi al vaglio quella che prevede il “taglio” del numero di macchinette del 33 per cento.