Riuscire a essere un viaggiatore avventuroso: questo è l’obiettivo della divisione disabili di “Dimensione Avventura”, nata nel 2013 su iniziativa di Massimiliano Tomasella, per permettere a persone con disabilità motorie di viaggiare e raggiungere anche le mete meno accessibili. Tra le tappe in calendario le zone desertiche della Tunisia e Marocco, le regioni europee di Islanda, Corsica e Albania, fino agli antichi sentieri che collegano Roma a Pescara in tre giornate di rally.
Su cosa si intende per Viaggio avventuroso risponde proprio Tomasella, spiegando che si intende la visita in territori difficili da raggiungere, remoti, utilizzando soltanto mezzi terrestri e navigazione Gps fuoristrada. “Esattamente come farebbe un ‘normodotato’, nel rispetto dei limiti di ciascun viaggiatore – continua – cerchiamo di mettere a disposizione il nostro aiuto per cercare di superare con ciascuno di loro di piccole problematiche personali”.
Lo scopo di dimensione avventura è proprio quello di cancellare la distinzione tra accessibile e inaccessibile, per sostituirla con un “vediamo cosa riusciamo a fare”. In ogni viaggio ci sono circa 8-10 persone, tra cui 3-5 disabili carrozzati, paraolimpici, sportivi, professionisti e persone con disabilità di vario genere. Ma come vogliono annullare la distinzione tra accessibile e non, vogliono anche superare quella tra il disabile e l’accompagnatore. Per questo li stimolano a muoversi in autonomia e a chiedere l’aiuto degli operatori solo dopo aver tentato da soli.