Come si sviluppa un individuo? In che modo un insieme ancora indifferenziato di cellule comincia a specializzarsi, dando origine a all’essere umano? Sono solo alcune delle alle quali i biologi stanno cercando di rispondere da moltissimo tempo e che adesso ha finalmente trovato una risposta: la sequenza degli eventi che segnano questo passaggio cruciale è pubblicata sulla rivista Nature e costituisce una sorta di “Atlante delle origini” della persona. La ricerca è stata coordinata dall’Istituto di Bioinformatica del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare (Embl-Ebi) e dall’Istituto per le cellule staminali della britannica Wellcome Trust.
“In che modo si passa da un uovo a un animale, con tessuti di ogni tipo? Molti passaggi che possono andar male e portare a difetti alla nascita dipendono da problemi all’inizio dello sviluppo”, ha rilevato osservato Berthold Goettgens, della Wellcome Trust, che ha coordinato la ricerca con l’italiano Antonio Scialdone, che lavora a Cambridge nell’Embl-Ebi e nella Wellcome Trust. “Abbiamo bisogno – ha aggiunto – di avere un atlante dello sviluppo normale per poter avere un termine di confronto che permetta di studiare quando le cose vanno nel modo sbagliato e compaiono anomalie”.
Conoscere in dettaglio che cosa avviene nel momento in cui un individuo comincia a ‘prendere forma’ significa conoscere tutti i passaggi che portano alla nascita di un individuo sano e, di conseguenza, poter riconoscere eventuali anomalie e, in futuro, intervenire per correggerle. L’esperimento, il primo al mondo di questo tipo, si basa sull’analisi di mille cellule prelevate da embrioni di topo a uno dei primissimi stadi dello sviluppo, quello della gastrula. E’ lo stadio in cui le cellule embrionali si organizzano in una struttura sferica formata da tre strati concentrici chiamati foglietti embrionali, che daranno origine agli organi, alla placenta e alle strutture necessarie perché l’embrione si impianti nell’utero. E’ un passaggio cruciale perché da questo momento in poi ogni cellula ha un destino segnato. Tutto ciò, per i ricercatori, “è solo l’inizio” di come la conoscenza del comportamento dei geni in una singola cellula possa riuscire a trasformare la conoscenza delle prime fasi, cruciali, dello sviluppo embrionale.