Una nuova banca dati per mappare la distribuzione degli squali nei mari. Si tratta del nuovo progetto internazionale in difesa di questi grandi predatori sviluppato dai ricercatori della Neuroecology Group che ha base presso la University of western in Australia.
Gli ideatori del database in realtà chiedono una collaborazione a “livello mondiale”, ossia chiunque sia egli uno scienziato o un semplice cittadino, potrà collaborare alla raccolta dati semplicemente registrando le coordinate delle localizzazioni dei vari esemplari avvistati direttamente o di quelli dui cui si viene a conoscenza dai media. Il progetto si chiama sharkbase ed è guidato dal ricercatore Ryan Kempster e da Channing Egeberg in collaborazione con il Neuroecology Group Uwa, diretto dal professor Shaun P. Collin.
“Gli studiosi spendono notevoli cifre di denaro e tempo illimitato nella continua ricerca e studio degli squali. Crediamo che le moderne tecnologie possano essere di grande aiuto. – ha spiegato Kempster a National Geographic – La maggioranza della popolazione mondiale ha ormai accesso a telefoni di nuova generazione e fotocamere che possono tornare utili nel caso di incontri con gli squali. Lo SharkBase raccoglierà tutti i dati che chiunque potrà inviarci e lo studio degli avvistamenti e delle notizie che avremo a disposizione sarà importante per mappare la distribuzione in tutto il mondo”.