Da discarica a oasi. La parabola di Wadi Hanifa

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La vallata di Wadi Hanifa era un tempo fonte di vita per il cuore dell’Arabia Saudita: le grandi distese desertiche erano tagliate da un grande fiume che dissetava nomadi e viaggiatori. Ma poi, ai suoi confini, è sorta la capitale Riyad e questo luogo è stato progressivamente abbandonato. La città, con il tempo, le si è sviluppata attorno facendola cadere in un lento e apparentemente inarrestabile degrado. Ma un progetto di recupero decennale da parte dell’Autorità per lo Sviluppo di Arriyadh, progressivamente, lo sta riportando a un nuovo inizio.

La vallata, infatti, si era trasformata in 120 chilometri di immensa discarica: “In passato Wadi Hanifa era una risorsa ambientale per la popolazione – spiega il Project Manager del dipartimento ambientale dell’Alta Commissione per lo sviluppo di Arriyadh Saud Alaimi ad Euronews – lo sviluppo delle città condusse però al suo deterioramento: con il tempo, in quest’area cominciarono ad accumularsi detriti, scarti delle fabbriche e di altre attività industriali o agricole”. E la riqualificazione ha potuto ridare a parte della popolazione anche risorse e lavoro: ad esempio, sono tornati a lavorare i coltivatori di dattero.

La decontaminazione delle acque è avvenuta grazie a un sofisticato impianto di “biorecupero”: trattamento che ricorre alla stimolazione delle proprietà degradanti di microrganismi già presenti nell’ambiente.
La valle di Wadi, ora, ospita contadini, famiglie che vanno a fare picnic. Sono stati aperti al pubblico sette nuovi parchi e sono in corso i lavori per altri due: una vera e propria metamorfosi di riqualificazione ambientale.