Un gruppo di hacker turchi ha rivendicato di aver attaccato nella notte tra lunedì e martedì il sito ufficiale della Santa Sede, www.vatican.va, che era stato messo fuori gioco per alcune ore, ma si era riuscito a ripristinare il servizio nella mattinata di ieri.
A diffondere la notizia è stato il sito web The Hill, specializzato nella politica Usa, secondo cui l’Hacker si definisce “THTHerakles”, che fa riferimento all’organizzazione “Turk Hack Team” e ha annunciato che continuerà gli attacchi web se il Vaticano non diffonderà delle scuse ufficiali.
La rivendicazione è avvenuta sul profilo @YouAnonGlobal2, che fa riferimento ad una delle tante sigle dell’organizzazione Anonymous. Oltre ad aver reso inutilizzabile il sito per ore, l’hacker ha pubblicato sul sito una nuova minaccia, ossia continuerà ad attaccare www.vatican.va “in risposta alle dichiarazioni del Papa fino a quando la Santa Sede non chiederà scusa ufficialmente”.
Secondo la testata specializzata “Techworm” si tratterebbe di una rappresaglia, ufficiosa, di Ankara alle accuse del Papa sul genocidio degli armeni ad opera dei turchi. Ma La Turchia così rischia di essere isolata, infatti nella giornata di domani, l’Europarlamento voterà una mozione comune in cui si chiederà a tutti gli Stati membri, e alla stessa Turchia, di riconoscere ufficialmente il “genocidio armeno”.