Un innovativo test rapido per l’ebola, una nuova tecnica per rintracciare i quasar, un sistema refrigerante ed eco-friendly per il trasporto di vaccini: questi sono solo alcuni del tanti progetti ideati da scienziati in erba premiati ai Google Science Faire 2015, una competizione aperta a ragazzi di tutto il mondo tra i 13 e 18 anni che rilascia trofei a progetti in grado di cambiare il mondo.
Quest’anno, sono stati 9 i premi assegnati durante la cerimonia organizzata nella sede centrale del colosso di internet, a Mountain View in California; il primo posto è andato alla sedicenne Olivia Hallisey che sfruttando le incredibili proprietà delle fibre di seta ha ideato un nuovo metodo, super veloce, per riconoscere la presenza di ebola e molti altri virus infettivi. La studentessa ha creato una “card” capace di individuare gli agenti patogeni a temperatura ambiente, prima ancora che si manifesti nel paziente, in appena 30 minuti. Olivia Hallisey ha ricevuto anche un contributo di 50.000 dollari ed è stata selezionata tra i 90 finalisti.
Il francese Elliot Surrey, di 14 anni, si è invece aggiudicato il premio “Incubatore” per aver creato un orto domestico controllabile a distanza tramite il cellulare; a svolgere le funzioni di giardiniere, come innaffiare e prendersi cura delle piante, è un robot. Il premio “pioniere” è andato a Pranav Sivakumar che ha sviluppato una nuova tecnica per riconoscere i corpi celesti più distanti dal pianeta Terra, i quasar, la cui immagine viene distorta da lenti gravitazionali. Un particolare riconoscimento è andata ad una docente bosniaca per il suo infaticabile sostegno alla creatività dei propri alunni.