L’Assemblea legislativa della Repubblica di Costa Rica ha approvato una legge che definisce la pace un “diritto umano fondamentale”, e che sancisce la “neutralità perpetua, attiva e disarmata nei conflitti tra Stati e al loro interno”, in linea con la dichiarazione rilasciata 31 anni fa dal presidente Luis Alberto Monge, quando l’America centrale era uno dei teatri principali della guerra fredda. Oscar Arias, presidente costaricano dal 1986 al 1990 e dal 2006 al 2010 e leader del Pln, Partito di liberazione nazionale, ha criticato la decisione del governo: “Il Costa Rica non può essere neutrale nei conflitti armati in tutto il mondo; esistono valori che talvolta vengono attaccati e nei confronti dei quali è necessario assumere una posizione netta”, ha dichiarato a “El Pais”.
Senza esercito e soprattutto con una forte immagine pacifista da difendere questo paese centroamericano di 4,5 milioni di persone certifica ora la sua volontà a non voler prendere parte ad alcuna guerra, a meno che ciò non venga stabilito dai trattati internazionali firmati nel quadro delle Nazioni Unite. “Questa legge è un riflesso del carattere storico, culturale e sociale di un paese che ha abolito la pena di morte nel XIX secolo e l’esercito a metà del XX secolo, che ha scelto la neutralità perpetua nel 1983 e nel 1987 ha ricevuto in importante riconoscimento per il ruolo da protagonista avuto nel processo di pace in America centrale con il Nobel per Oscar Arias”, ha dichiarato il deputato Rolando Gonzalez, del Partito di liberazione nazionale.